Cava dei veleni, troupe giornalistica
aggredita: videomaker in ospedale

Cava dei veleni, troupe giornalistica aggredita: videomaker in ospedale
di Marilù Musto
Martedì 14 Gennaio 2020, 08:39 - Ultimo agg. 11:45
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Raccontare, rendere pubblico ciò che per anni, decenni, è stato nascosto dai killer dell'ambiente nella cava Giglio. Questo è il loro compito. Questo è il compito di tutti i giornalisti. Ed è ciò che stavano facendo ieri il giornalista Pierpaolo Petino e del videomaker Alessandro Jovane. Ma una persona li ha aggrediti mentre stavano svolgendo la loro professione: «Avevamo preso accordi per un'intervista quando un uomo ci ha presi a pugni», racconta Pierpaolo Petino. «Io sono riuscito a scansarmi - continua - gettandomi a terra, piegando il microfono, ma il mio collega ha avuto la peggio, è stato colpito a un occhio».

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Stando alla prima ricostruzione dei fatti, i due operatori sarebbero stati aggrediti da un uomo che si trovava in un deposito privato accanto alla strada che conduce alla cava Giglio. La polizia locale ha identificato l'aggressore e oggi scatterà la denuncia. «Condanno il grave e vile episodio di violenza ai danni dei giornalisti aggrediti nell'esercizio della professione», ha dichiarato ieri il primo cittadino di San Felice, Giovanni Ferrara. Ma sul caso è sceso in campo anche il sindacato dei giornalisti: «Alessandro Jovane e Pierpaolo Petino erano andati nell'ex cava Giglio a San Felice a Cancello per effettuare le riprese della discarica sotterranea. Ma davanti alla polizia provinciale e ai vigili del fuoco sono stati aggrediti da due energumeni che prima hanno chiesto loro di uscire dalla proprietà della cava e, una volta fuori, li hanno aggrediti. Il direttore di videoinformazioni Pierpaolo Petino è caduto, mentre il videomaker Alessandro Jovane è stato colpito da un pugno in pieno viso.

Per fortuna, l'intervento repentino delle forze di polizia presenti ha evitato il peggio. Jovane è stato trasportato all'ospedale di Maddaloni dal 118», racconta il Sindacato Unitario dei Giornalisti Campania. Cinque i giorni di prognosi. Sulla scia di ciò che è accaduto ai due cronisti, è stato diramato anche un comunicato congiunto di Fnsi, il Sugc e l'Unione cronisti della Campania: «Sono quattro i giornalisti aggrediti negli ultimi cinque giorni - si legge - quella della Campania è una situazione di emergenza per l'informazione come ha evidenziato il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, al ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, durante la riunione di venerdì scorso. Il Sindacato offrirà tutta l'assistenza possibile ai colleghi aggrediti, ai quali va la nostra solidarietà, e si costituirà parte civile nel processo contro i loro aggressori. Ma è evidente che sono necessarie iniziative forti».
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