Intanto sulle dichiarazioni del ministro dell'Interno Salvini, che ieri aveva detto, in riferimento al sequestro, che la «pacchia è finita», interviene la responsabile del Centro Sociale Ex Canapificio Mimma D'Amico, che spiega che «il Ministro sa fin troppo bene che i finanziamenti/Sprar, che provengono dal suo Ministero i cui controlli dal lontano 2007 hanno sempre constatato l'eccellenza della relativa gestione, senza la benché minima censura, sono finalizzati all'assistenza dei titolari di protezione internazionale».
Centro sociale sequestrato,
l'attività prosegue all'esterno
Mercoledì 13 Marzo 2019, 11:41
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Un gazebo informativo posto all'esterno del centro sociale sequestrato, con volantini in inglese che invitano i migranti a partecipare alla manifestazione che si terrà sabato per le vie del centro di Caserta. Il giorno dopo l'intervento della magistratura che ha inviato i carabinieri a sequestrare per problemi strutturali il capannone industriale da anni sede del Centro sociale Ex Canapificio, che a Caserta gestisce lo Sprar per migranti, il progetto Piedibus e lo sportello per le richieste del Redditi do Cittadinanza, fornendo dunque servizi a migranti e cittadini, gli attivisti sono già in strada per proseguire l'ordinaria attività. Oggi, mercoledì, è il giorno in cui si ricevono decine di migranti che chiedono informazioni per regolarizzare la propria posizione, o sulla normativa; «li riceveremo all'esterno, perché non possiamo fermarci» dice Prosper Doe, mediatore e operatore del progetto Sprar.
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