Centro sociale sequestrato,
l'attività prosegue all'esterno

Centro sociale sequestrato, l'attività prosegue all'esterno
Mercoledì 13 Marzo 2019, 11:41
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Un gazebo informativo posto all'esterno del centro sociale sequestrato, con volantini in inglese che invitano i migranti a partecipare alla manifestazione che si terrà sabato per le vie del centro di Caserta. Il giorno dopo l'intervento della magistratura che ha inviato i carabinieri a sequestrare per problemi strutturali il capannone industriale da anni sede del Centro sociale Ex Canapificio, che a Caserta gestisce lo Sprar per migranti, il progetto Piedibus e lo sportello per le richieste del Redditi do Cittadinanza, fornendo dunque servizi a migranti e cittadini, gli attivisti sono già in strada per proseguire l'ordinaria attività. Oggi, mercoledì, è il giorno in cui si ricevono decine di migranti che chiedono informazioni per regolarizzare la propria posizione, o sulla normativa; «li riceveremo all'esterno, perché non possiamo fermarci» dice Prosper Doe, mediatore e operatore del progetto Sprar.
Intanto sulle dichiarazioni del ministro dell'Interno Salvini, che ieri aveva detto, in riferimento al sequestro, che la «pacchia è finita», interviene la responsabile del Centro Sociale Ex Canapificio Mimma D'Amico, che spiega che «il Ministro sa fin troppo bene che i finanziamenti/Sprar, che provengono dal suo Ministero i cui controlli dal lontano 2007 hanno sempre constatato l'eccellenza della relativa gestione, senza la benché minima censura, sono finalizzati all'assistenza dei titolari di protezione internazionale»
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