Napoli-Roma con i topi in treno: «Questa è roba da terzo mondo»

Napoli-Roma con i topi in treno: «Questa è roba da terzo mondo»
di Fabio Mencocco
Martedì 22 Gennaio 2019, 09:51 - Ultimo agg. 11:04
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«Tutti fermi ci sono i topi in carrozza». Un annuncio dapprima sussurrato dai passeggeri, poi diventato realtà con il treno regionale Napoli-Roma, bloccato per quaranta minuti sui binari per permettere lo sgombero dei vagoni. È l'ennesimo disservizio che hanno dovuto subire i tanti pendolari partiti dalla Campania e del casertano per raggiungere la Capitale ed altre città del Lazio ed i rispettivi posti di lavoro. Il problema è stato avvertito in una delle carrozze di uno dei treni più frequentati sulla tratta Napoli-Roma, con i passeggeri che hanno notato la presenza di quattro ratti. A quel punto c'è stato l'immediato blocco del convoglio, per permettere la sanificazione del vagone con l'accumulo di un altro grande ritardo.
 
«L'ennesimo che subiamo solo questo mese», denunciano i pendolari, oramai stanchi di avere a che fare con i disservizi. Lamentele che in tanti hanno voluto postare sui social con dei post in cui si è cercato di attirare l'attenzione dei responsabili della rete ferroviaria. «Oramai siamo sfiduciati, quasi rassegnati», raccontano alcuni viaggiatori, stanchi dopo anni di treni in ritardo, soppressi o di altri disservizi come «l'aria calda troppo alta, o magari inesistente in altri vagoni dello stesso convoglio». La vita dei pendolari resta un'odissea, quella raccontata da tantissime persone della provincia di Caserta, che ogni giorno partono dalle stazioni di Villa Literno, Albanova, San Marcellino, Aversa e Caserta, per raggiungere Roma e altre zone del Lazio. «A volte ci capita il vagone dove si infiltra l'acqua, in altre casi abbiamo avvistati ratti o insetti, per non parlare dei ritardi», dicono rammaricati impiegati e professionisti che erano a bordo del treno fermo alla stazione di Formia a causa dei topi.

Il problema dei vagoni con la presenza di insetti, era stata segnalata solo qualche settimana fa anche dal Gruppo Pendolari Terra di Mezzo, con una mail inviata a Trenitalia, che nella riposta aveva fatto sapere che la «sanificazione dei convogli è affidata a una multinazionale tedesca. Inoltre - aggiungono nella risposta - tutti i treni sono sottoposti ad interventi periodici di disinfestazione preventiva e sanificazione che rendono la presenza di insetti o altro un evento eccezionale correlabile, talvolta, all'ingresso dall'esterno». La questione più preoccupante resta quella dei ritardi, solo a dicembre scorso alcune insegnanti che tutti i giorni si recano a Roma, denunciarono un periodo in cui «quasi quotidianamente siamo costretti a fare i conti con i treni fermi a causa dei ritardi».

Rallentamenti che incidono sulla qualità della vita delle persone: tanti si svegliano anche alle 5 del mattino poter giungere in orario in stazione e quindi sul posto di lavoro, salvo poi fare i conti con un treno fermo più a lungo del solito, che genera problemi anche a livello professionale. «Non possiamo arrivare sistematicamente tutti i giorni in ritardo», avevano denunciato le insegnanti casertane ma che lavorano nella Capitale, così «rischiamo il licenziamento». Un appello rivolto ai dirigenti della rete ferroviaria, rimasto inascoltato perché dopo un mese la «situazione non è cambiata». Arrivare tardi sul posto di lavoro fa il paio con un ritorno a casa che per tanti diventa estenuante, proprio a causa dei rallentamenti lungo il tragitto Roma-Napoli. Per questo i pendolari hanno chiesto più volte più treni veloci.
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