Le tombe tra fossi e discariche,
scempio nel cimitero di Caserta

Le tombe tra fossi e discariche, scempio nel cimitero di Caserta
di Emanuele Tirelli
Domenica 23 Febbraio 2020, 07:35
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«All'ombra de' cipressi e dentro l'urne confortate di pianto è forse il sonno della morte men duro?», scriveva Ugo Foscolo all'interno dell'opera «Dei sepolcri». Di fatto, la parola «cimitero» deriva dal greco e vuol dire «luogo di riposo». Ma è pure il luogo in cui parenti e amici vanno a rendere un saluto ai propri estinti. Quello di Caserta è un po' più movimentato. Anche sporco. Anche pericoloso, in certi tratti. La prima parte si presenta più curata, ma non ordinata come dovrebbe. Subito dopo la salitina che conduce alla zona costruita successivamente, e dove c'è il cantiere che riporta il 9 agosto 2018 come data di principio lavori, si aprono scenari man mano più abbandonati o forse troppo frequentati, ma nel modo sbagliato. Anche il grande edificio in cemento appare provato dal tempo e dall'incuria. Basta fermarsi un attimo lì davanti e guardare in alto per notare le lunghe fratture nell'intonaco e i mattoni a vista.

Carte, bottiglie di plastica, pezzi di metallo. Ma è soprattutto in prossimità della mura esterne che la decenza abbandona questo luogo per dare spazio alla discarica. È plausibile che bottiglie di vetro rotte, carte e buste siano state lanciate dall'esterno. E che in certi casi pure il vento forte abbia avuto un ruolo centrale: non sono comunque stati rimossi. Ma non quando si tratta di calcinacci, assi di legno, coperture e isolanti, bidoni di vernice, tubi e sacchi di intonaco. La lista di quello che si può trovare nella parte più nuova del cimitero di Caserta è lunga. Certi cumuli sono nascosti tra le cappelle e le mura. Altri sono palesemente in bella vista. In ogni caso, sono in luoghi aperti al pubblico e visitati da chi va a portare un fiore a un caro oramai estinto. Vento e lanci esterni sono esclusi anche per i cumuli che si trovano all'interno delle stesse cappelle, quelle lasciate a metà, non ultimate. Lì, accanto, dentro o sopra calcinacci e porte, campeggiano lumini rotti, bottiglie di birra e di plastica, mattoni, e confezioni di detersivo per il bucato.

Per camminare lungo le stradine interne bisogna evitare di distrarsi e tenere invece lo sguardo ben fisso a terra. Non è tanto per scansare qualche rifiuto più o meno consistente, quanto per evitare di cadere o di tagliarsi. A percorsi asfaltati se ne alternano altri fatti di brecciolino, o con toppe di cemento che creano piccoli scalini e dislivelli. Si incappa anche in tombini che hanno ceduto, crepati nei lati e per questo facili a inciampi, o in tondini di ferro arrugginiti che spuntano dall'asfalto. Per chi decide di spostarsi nel verde accanto alle mura, c'è da fare attenzione pure alle feci canine. Sicché, l'erba alta di molti tratti appare quasi come un problema da poco.

Negli ultimi mesi, e ancora, negli ultimi anni, sono state numerose le segnalazioni dei cittadini che hanno mostrato i disservizi del «luogo di riposo», incluso l'abbandono di molte strutture. Una storia che, più che ripetersi, continua indisturbata e peggiora. Dal Comune fanno sapere che qualcosa sta per cambiare, presto, con una gara per l'intera riqualificazione del cimitero e la sistemazione del cappellone. Il progetto è stato già approvato in giunta, dice Marino: il finanziamento c'è. E la gara sarà aperta nell'arco di un mese. Questo aiuterà in relazione alle parti malandate e pericolose frutto dell'incuria nel tempo, ma non ovvierà al problema dei rifiuti abbandonati. Sarà importante rimuovere quelli che ci sono, ma pure evitare che vengano accumulati di nuovo.
 
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