Cimitero di pneumatici nei Regi Lagni,
è caccia ai responsabili dello scempio

Cimitero di pneumatici nei Regi Lagni, è caccia ai responsabili dello scempio
di Vincenzo Ammaliato
Martedì 25 Agosto 2020, 09:00
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L'associazione ambientalista Fire Angels, che s'impegna per la riduzione dei roghi tossici sulla costa domiziana, aveva scoperto la discarica illegale già la scorsa settimana e l'aveva segnalata alle autorità. I suoi volontari sono tornati l'altro giorno in via Santa Maria a Cubito, nel territorio di Villa Literno, vicino Castel Volturno, durante i pattugliamenti del territorio. E ai rifiuti presenti prima di Ferragosto, fra cui alcuni pannelli d'eternit, canaline di plastica solitamente utilizzate in agricoltura e un intero automezzo furgonato, si sono aggiunti gli pneumatici.

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Si tratta di centinaia di ruote di auto, camion e mezzi agricoli sversati illegalmente, molto probabilmente da un gestore di un'officina di ricambi di pneumatici. Se le ruote prendessero fuoco creerebbero un danno all'ambientale di notevole portata, dove l'attacco alla salute pubblica sarebbe più che certo, per la produzione di diossina che si sprigionerebbe nell'aria in un raggio di decine di chilometri. Ma c'è anche un ulteriore rischio. La discarica abusiva si trova all'interno di un canale cementato, un alveo dei Regi Lagni, in questo periodo dell'anno asciutto a causa della siccità. In pratica, tra qualche settimana, quando inizieranno le settimane delle classiche piogge autunnali, se gli pneumatici non saranno rimossi, saranno sollevati dalle acque e confluiranno nel canale borbonico, da qui finiranno in mare e successivamente alcuni si spiaggeranno sulla costa, altri resteranno sui fondali inquinando arenile e fauna marina. Insomma, un vero e proprio disastro per l'ambiente. «Ma i carabinieri di Villa Literno - fa sapere Maurizio Fabiani, volontario dell'associazione che ha scoperto e denunciato la discarica - ci hanno assicurato che in breve tempo le ruote e ogni altro rifiuto presente nell'alveo sarà rimosso. Oltre che pattugliare il territorio, vigileremo che sia fatto in tempi rapidi, perché il rogo delle ruote, o il suo trasporto a mare sarebbe drammatico». 
 

L'attività dei Fire Angels è il chiaro esempio di quella società civile che in un territorio dove c'è un marcato vuoto istituzionale spesso si sostituisce appunto agli organi pubblici competenti. «Il nostro impegno è necessario spiega il volontario Fabiani lo dobbiamo soprattutto a noi stessi. Il gruppo esce quasi tutti i giorni, costantemente alla ricerca di sversamenti illeciti che si potrebbero trasformare in roghi e segnala tutto alle autorità competenti. Spesso le istituzioni arrivano in tempo e i roghi sono scongiurati. Altre volte no, e purtroppo si verifica l'incendio, dove invece si sarebbe potuta fare un'attività di bonifica. E quest'anno, i roghi che registriamo sono purtroppo ance superiori a quelli degli anni scorsi». 
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