Cinghiali a San Felice a Cancello,
incidenti all'alba e due feriti

Cinghiali a San Felice a Cancello, incidenti all'alba e due feriti
di Gabriella Cuoco
Sabato 1 Ottobre 2022, 10:00
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Un uomo di 52 anni è finito in ospedale e per fortuna se l'è cavata solo con qualche escoriazione e contusione in più parti del corpo. Gli poteva andare peggio. Ieri all'alba un branco di cinghiali ha causato un maxitamponamento nei pressi di località Mefito, tra le frazioni di Polvica e Cancello Scalo. Due auto, che viaggiavano nella stessa direzione, sono rimaste coinvolte in un incidente anomalo. Anche un'altra persona in zona è rimasta lievemente ferita ma ha potuto fare a meno di ricorrere alle cure in ospedale.

La prima vettura, un'utilitaria di colore nero, ha frenato per evitare di investire gli animali e subito dietro sono arrivate altre due vetture, che si sono scontrate causando un incidente. Ad avere la peggio è stato Giovanni De Francesco, originario di Nola e residente a Polvica. «Stavo rincasando ha detto raccontato De Francesco, che di professione è imprenditore quando mi sono ritrovato davanti all'auto cinque cinghiali.

Non erano grossi, anzi di piccola taglia ma erano fermi al centro della carreggiata. Ho frenato subito, loro sono scappati e la mia auto per poco non andava a sbattere contro un piccolo muro di cinta. Sono stato subito soccorso da altri automobilisti di passaggio, poteva andarmi davvero male. Come è possibile che accade questo? Che cinghiali vanno a zonzo per le strade del centro, senza che nessuno se ne renda conto e senza che vengano presi provvedimenti. Mi hanno detto che non è la prima volta che si sono registrati episodi di questo genere ed è per questo che sono arrabbiato. Fino ad oggi, nessuno ha preso a cuore la vicenda?». 

Coinvolto anche un insegnante di San Felice a Cancello centro, che stava andando a prendere il treno alla stazione di Napoli Afragola, come fa abitualmente ogni mattina per raggiungere Roma. «È stata una situazione surreale - ha dichiarato Francesco Guida - e raccontarla è davvero pazzesco. Non ho mai visto tanti cinghiali in strada, era davvero un grosso branco ma poi sono scappati. Nessuno di loro a quanto pare sia rimasto ferito ma poteva davvero registrarsi una tragedia».

Un episodio simile si è verificato anche intorno a mezzogiorno, sempre nella giornata di ieri. Quello che sta avvenendo a San Felice, e in particolare tra Cancello Scalo e Polvica, è una vera e propria invasione di cinghiali, specialmente di piccola taglia, che perdono la mamma e vanno alla ricerca di cibo perché hanno fame. Pare che il branco di animali selvatici arrivi dal Monte Partenio, che sovrasta l'intera zona nella parte retrostante in direzione dell'Irpinia. Negli ultimi mesi, addirittura, alcuni cinghiali sono scesi fino al centro anche in pieno giorno e qualche mese fa, una ragazza è stata morsa ad una gamba ed ha riportato, per fortuna, solo ferite lievi. Gli avvistamenti sono quotidiani: se ne è registrato un altro, nella giornata di martedì, anche a San Marco Trotti, al confine con Santa Maria a Vico. 

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Cresce la paura tra la popolazione della Valle di Suessola, in quanto qualche esperto pare abbia avanzato l'ipotesi che sulla collina sanfeliciana ci sia in corso una riproduzione numerosa dell'animale.

Secondo la Coldiretti il numero di esemplari sarebbe aumentato addirittura di un 15% nei mesi delle misure più rigide contro la pandemia di Covid-19 e in tutta Italia i cinghiali sarebbero ormai due milioni e 300 mila. Il Casertano, che insieme al Sannio e al Salernitano detiene il primato campano di habitat naturale dei suini selvatici, ha registrato un'impennata dei casi proprio a partire dal 2020. In alcune zone, sono andate distrutte anche diverse coltivazioni di granturco.

E, dire che gli agricoltori casertani sono loro malgrado abituati alle incursioni da anni, ma la frequenza dei raid ha determinato una situazione insostenibile, che rischia di mandare in tilt il sistema. C'è poi il boom, appunto, di incidenti stradali. In un'analisi più complessa nel lungo periodo, anche l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale segnala un forte aumento del numero di cinghiali, con un raddoppio del numero in 10 anni. Secondo l'Ispra e si è passati dai 500mila del 2010 a un milione nel 2020.

In alcune regioni, come l'Umbria, l'aumento in pochi decenni è stato esponenziale. Ma anche la Campania e Terra di Lavoro sono contesti favorevoli alla proliferazione. L'unico sindaco del Casertano che ha provato ad agire in autonomia per contrastare l'emergenza è stato quello di Roccamonfina, Carlo Montefusco, che ha presentato alla Regione un piano di controllo sui cinghiali per l'intero parco regionale Roccamonfina-Foce del Garigliano. 

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