Con le sanzioni alla Russia
Caserta perde 12 milioni

Con le sanzioni alla Russia Caserta perde 12 milioni
di Domenico Zampelli
Lunedì 21 Febbraio 2022, 07:51
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Crisi Ucraina, ore decisive per la pace con pesanti sanzioni commerciali che si dovrebbero abbattere sulla Russia, anche a scopo dissuasivo. E non si tratta solo di petrolio e gas. Sul tavolo del Consiglio Europeo figurano innanzitutto restrizioni all'esportazione di materiali o servizi imprescindibili per i settori chiave dell'economia russa, come quello energetico, minerario o l'industria pesante con in più la chiusura completa dei mercati europei dei capitali per le imprese e le istituzioni finanziarie russe, il cui effetto sarebbe la drastica diminuzione delle esportazioni anche in altri settori. Per la provincia di Caserta si chiuderebbero le porte di un mercato da oltre 12 milioni di euro annui, oltretutto in costante, forte espansione. Basti pensare al valore triplicato dell'export rispetto al periodo pre-pandemia, accompagnato da un alto indice di competitività. Andiamo a leggere i numeri dall'Agenzia per il Commercio e gli Investimenti della Farnesina, sviluppati nella piattaforma Exportplanning.com e relativi al terzo trimestre del 2021.

È il settore più presente nell'export casertano, non solo nei rapporti commerciali con la Russia, ma in generale. Oltre cinque milioni di euro il controvalore, su 500 complessivi a livello mondiale guadagnati dalle realtà imprenditoriali casertane. Componenti di auto e aerei, ma non solo. Sono presenti anche lavorati in alluminio. Nella classifica nazionale Terra di Lavoro occupa la casella 70 nella classifica delle province italiane come valore delle esportazioni verso la Russia, ma nel contempo fa registrare la posizione 49 come numero di occupati grazie a questi rapporti commerciali.

In queste speciali classifiche a livello nazionale si piazzano le province di Milano e Torino.


Ai russi non piace la nostra mozzarella: il nome di Caserta è invece legato alla pasta e ancora di più ai dolci, alle conserve e ai condimenti. Controvalore: tre milioni di euro, ma il barometro delle previsioni volge la lancetta verso la crescita. In questo caso c'è stato qualche rallentamento con la pandemia, ma si tratta comunque di un mercato in forte ascesa e con ottime prospettive per il futuro, sia nel breve che nel medio termine.

La ricerca del made in Italy è in costante ascesa e anche Caserta fa la sua parte, con tre milioni di euro divisi quasi in modo uguale fra abbigliamento e calzature, con una lieve prevalenza in quest'ultimo caso. Ma si tratta di un valore triplicato rispetto al 2019, e questo rende l'idea delle grandi potenzialità in essere, che purtroppo rischiano di essere penalizzate dalle sanzioni commerciali. Potenzialità in cui andavano affacciandosi anche settori fino a qualche anno fa inesistenti, come ad esempio quelli legati al sistema casa (soprattutto prodotti in plastica) e alle confezioni in cartone per prodotti alimentari.


Ma quali sono le condizioni di salute generali dell'export rispetto al made in Caserta? Ottime. Già nel terzo trimestre del 2021 è stato superato in tutti i settori il livello pre pandemia, con un controvalore totale che si è attestato a 1,3 miliardi di euro, a fronte della quota 1,2 miliardi toccata nel 2019. Con ottime prospettive: solo nell'ultimo trimestre l'incremento aveva sfiorato il 20%, con un indice di competitività per la nostra provincia attestato a 88, vicino quindi ai valori massimi. Primo settore la metalmeccanica, le cui esportazioni vedono un guadagno pari a 500 milioni annui, seguito dall'agroalimentare con 357 milioni.

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