Condotta fuori uso,
resta a secco il centro di Caserta

Condotta fuori uso, resta a secco il centro di Caserta
di Daniela Volpecina
Giovedì 10 Gennaio 2019, 12:00
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Il centro storico di Caserta oggi senz'acqua per almeno dodici ore. Dalle 9 alle 21. Una interruzione necessaria per consentire ai tecnici della società Italgas (ex Napoletanagas), che gestisce il servizio idrico, di portare a termine la riparazione di una delle condotte di distribuzione più grandi e più importanti della città. Si tratta di una vecchia adduttrice in ghisa che si trova sotto il manto stradale di via Caduti sul Lavoro. Il guasto, rilevato nei giorni scorsi, è stato infatti tamponato in attesa dell'intervento di manutenzione straordinaria previsto per oggi. Un intervento che lascerà a secco mezza città per l'intera giornata ma che gli addetti ai lavori definiscono «inevitabile e urgente». «Dobbiamo sostituire una parte della tubatura spiegano i tecnici non potevamo fare altrimenti. Lavoreremo sodo per riuscire a risolvere il problema in giornata e ridurre al minimo i disagi alla popolazione. Salvo imprevisti dovremmo riuscirci anche grazie ad un impiego di personale extra. In caso contrario comunicheremo le nuove date da destinare alla riparazione ma in ogni caso sarà fornito il giusto preavviso».
 
In città si registrano spesso guasti alle condotte, in quanto molto vecchie (alcune hanno addirittura cento anni), ma raramente di una simile portata. «L'ultimo caso simile lo abbiamo registrato quattro anni fa in viale Medaglie d'Oro nei pressi dello stadio Pinto chiariscono i tecnici per fortuna non avviene spesso malgrado la vetustà delle tubature». Non dovrebbero esserci, nella giornata di oggi, ripercussioni nelle frazioni, nelle periferie e nella zona di Caserta sud (via Acquaviva, via Ferrarecce, viale Lincoln e strade limitrofe) come annunciato inizialmente dal Comune. Qui probabilmente si registreranno notevoli abbassamenti dei valori di pressione e della portata idrica ma non una interruzione della fornitura. Nel frattempo per motivi di ordine igienico-sanitario, il sindaco Carlo Marino ha previsto con una ordinanza (la numero 1 del 9 gennaio 2019), la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado che ruotano intorno all'area interessata dall'intervento. Una ventina in tutto. Nel dettaglio chiuderanno la scuola materna comunale di viale Beneduce, l'asilo nido di viale Cappiello, l'istituto comprensivo Ruggiero' di Via Montale e la scuola media di via Trento, il IV Circolo didattico Lorenzini' (sia il plesso di viale Cappiello che quello di via G.M. Bosco), l'istituto comprensivo De Amicis-Da Vinci' di corso Giannone e via Ruggiero, l'istituto comprensivo Giannone' in corso Giannone, la Lombardo Radice' di via Roma, la scuola media Dante Alighieri' di viale Medaglie d'Oro, gli istituti paritari S.Anna in via Renella, i Salesiani di via Roma, il Sant'Antida in via Sant'Antida, il Girotondo di via Ruggiero, l'istituto delle Suore riparatrici in via Tanucci. Chiusi anche gli istituti superiori. In particolare il liceo scientifico Diaz' in via Ferrara, il liceo Manzoni' in via De Gasperi, l'istituto Mattei' in via Settembrini, il Giordani' in via Laviano, il Buonarroti' in viale Michelangelo, il liceo classico Giannone' in corso Giannone e l'istituto Terra di Lavoro' in via Ceccano. Funzioneranno regolarmente invece sia l'istituto alberghiero Ferraris' (sia il plesso di Puccianiello che quello di Parco Cerasola) che l'istituto tecnico commerciale Pavese' di via Acquaviva-via Vivaldi perché al di fuori del perimetro interessato dai lavori. Un provvedimento, quello del sindaco, che ha fatto storcere il naso a più di un dirigente scolastico, qualcuno dei quali in un primo momento avrebbe persino deciso di sfidare l'ordinanza e lasciare l'istituto aperto, salvo poi fare dietrofront. Resteranno chiusi anche gli uffici del Comune. In particolare Palazzo Castropignano, il centro Sant'Agostino, l'Anagrafe, la biblioteca di via Lodati, i locali dell'ex caserma Sacchi. Resteranno aperti soltanto il comando di Polizia municipale, i cimiteri e il Belvedere di San Leucio. Disagi annunciati intanto non soltanto per le civili abitazioni (migliaia i cittadini residenti nella zona coinvolta che hanno trascorso la giornata di ieri a fare rifornimento di acqua) ma anche per le attività commerciali. Bar, ristoranti e pizzerie in primis che dovranno far ricorso ad un approvvigionamento extra, a proprie spese. Chi non dispone infatti di un proprio serbatoio (un autoclave in genere), dovrà infatti far leva sulle scorte di acqua in bottiglia. Tutti si dicono preoccupati per la perdita di incassi.
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