Covid a Caserta, piano speciale
per i tamponi agli stranieri

Covid a Caserta, piano speciale per i tamponi agli stranieri
di Ornella Mincione
Domenica 26 Luglio 2020, 12:00
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Tre nuovi contagi nel Casertano, tutti dello stesso nucleo familiare e tutti residenti a San Felice a Cancello. Questo dato però, con ogni probabilità, verrà indicato nel report ufficiale dell'Asl che verrà pubblicato nella giornata di oggi. Subito imposta la quarantena ai positivi e avviata la macchina per la ricostruzione dei contatti diretti.

«Stiamo sottovalutando la potenzialità del contagio delle persone che entrano nel nostro territorio. Al di là dei controlli, bisognerebbe ragionare di più sul tipo di contagio che è diffuso nel loro territorio di provenienza». La riflessione del direttore generale dell'Asl di Caserta Ferdinando Russo, in prima linea sul fronte Covid dall'inizio dell'emergenza, muove le basi da ciò che sta accadendo nelle ultime settimane. Mondragone, San Nicola la Strada, Castel Volturno e Conca della Campania sono i comuni che più hanno fatto temere istituzioni e cittadini per una possibile e pericolosa ripresa del contagio da coronavirus in provincia di Caserta. «Si tratta sempre di persone provenienti da fuori. Per fortuna nonostante questo siamo riusciti a contenere i focolai, grazie non soltanto agli operatori sanitari del 118 e dei Team Covid, ma anche agli agenti delle forze dell'ordine che hanno controllato che le misure di isolamento e quarantena venissero seguite in modo serio e rigoroso dai cittadini, i quali a loro volta onestamente le hanno seguite e applicate».

Dunque, prima regola è il controllo delle persone provenienti da altre zone, italiane e straniere. Così come i primi controlli vengono eseguiti proprio nei centri dedicati agli immigrati. Poi, in particolare, «nel mondo del lavoro le aziende, in particolare quelle della filiera agroalimentare hanno il dovere non solo di monitorare le persone straniere che reclutano ma anche di comunicare l'esito di tali controlli», continua il manager dell'Asl. Tale regola è stata imposta dall'ente regionale attraverso un'ordinanza del presidente Vincenzo De Luca, la numero 60, che prendeva le mosse proprio da quanto accaduto ai palazzi ex Cirio di Mondragone. Stando alla ricostruzione dei fatti sarebbe stato proprio un uomo di origini bulgare che lavorava come bracciante in un'azienda di Falciano del Massico ad aver dato il via al contagio nella comunità bulgara residente a Mondragone. In questo comune, che aveva raggiunto un numero molto alto di positività, oltre 90, si stanno ottenendo buoni risultati con diverse guarigioni accertate, soprattutto in questi ultimi giorni.
 


Anche per Conca della Campania, dove il contagio sembra essere partito da una badante proveniente dall'estero, non sono state registrate nuove positività oltre i sei infettati di alcuni giorni fa.

A San Nicola la Strada si è verificato un episodio simile. Un uomo proveniente dal Senegal ha portato il virus infettando altre due persone. Per fortuna tali sono rimasti e proprio nei giorni scorsi tutti i contatti diretti sono stati nuovamente sottoposti a screening, risultando negativi. La quarantena imposta nella zona dove abitano alcune famiglie senegalesi, infatti, sembra essere stata sbloccata dal primo cittadino, a seguito dell'esito negativo dei nuovi tamponi eseguiti.

In ultimo, il caso di Castel Volturno, dove quattro figli di una donna Rom risultata positiva sono risultati anche loro infetti da coronavirus e sono stati posti in quarantena presso un domicilio dello stesso comune di Castel Volturno. Per ora nessun altro è risultato positivo tra i contatti diretti della famiglia: continuano a vivere in regime di quarantena, sorvegliati e monitorati dal Team Covid di competenza. 

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