Coronavirus a Caserta, l'appello:
«Semina pomodori militarizzata»

Coronavirus a Caserta, l'appello: «Semina pomodori militarizzata»
di Fabio Mencocco
Sabato 21 Marzo 2020, 09:00 - Ultimo agg. 13:04
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«È assolutamente necessario effettuare la semina dei pomodori, ma è altrettanto fondamentale farla in sicurezza» così il sindaco facente funzioni di Villa Literno, Valerio Di Fraia, ha chiesto più controlli durante il periodo di maggiore attività nelle campagne liternesi. L'allerta è scattata poiché il paese basa la maggior parte della sua economia, e quindi la sussistenza delle famiglie, proprio sull'agricoltura che resta un'attività fondamentale in questo momento di emergenza. Nonostante tutto è necessario tutelare anche la salute di cittadini e lavoratori, per questo Di Fraia ha inviato una nota al prefetto di Caserta Raffaele Ruberto e al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, per chiedere una presenza maggiore di uomini per strada. L'amministrazione si è mossa in anticipo rispetto ai tempi della semina, che scatteranno dalla prossima settimana: «Ci siamo voluti cautelare per evitare intoppi nelle operazioni agricole e quindi assicurare non solo il lavoro per gli agricoltori, ma anche tutelare la salute di tutti». 

Nella nota viene richiesto un incremento delle forze dell'ordine sul territorio, magari attraverso l'invio di militari così come richiesto al governo proprio dal governatore De Luca. Potenziare i controlli è importante perché il territorio liternese si estende per circa 70 chilometri quadrati e con le forze di polizia attualmente a disposizione, non è possibile riuscire a controllare un'area così vasta. Basti pensare che il nucleo di polizia municipale è composto da un solo uomo che ha poteri di polizia giudiziaria. La preoccupazione dell'amministrazione è che nel momento della semina le misure di contenimento possano venire meno, magari con la presenza di lavoratori ammassati in pulmini che trasportano i braccianti nei campi.

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«Il distanziamento sociale è una delle poche armi che abbiamo per combattere il coronavirus, ecco perché chiediamo una presenza maggiore di controlli sul territorio» ribadisce Di Fraia. Maggiore sicurezza la vorrebbero anche gli stessi agricoltori che sono praticamente costretti a portare avanti la semina, dato che gli investimenti per l'acquisto di piantine è stato già effettuato. Inoltre senza questa operazione non crescerebbe il pomodoro, vero e proprio prodotto d'eccellenza del territorio che garantisce sostentamento a centinaia di famiglie. Solo sul territorio liternese ci sono circa 4mila ettari seminati a pomodoro, che di fatto è l'oro rosso del paese dell'agro aversano.
«Con una buona organizzazione durante il processo di semina le distanze di sicurezza si possono ancora mantenere» fa sapere Tommaso Picone, direttore di Confragricoltura Caserta che aggiunge: «Purtroppo è tutto in divenire e mi dispiace sottolineare anche l'impossibilità da parte nostra di poter acquistare dispositivi di sicurezza per gli operatori agricoli». In questo momento comprare mascherine, guanti e occhiali di protezione risultata difficilissimo, se non impossibile, soprattutto per chi vorrebbe acquistarne un quantitativo molto elevato. Dopo la richiesta di Di Fraia si attende una risposta da parte delle istituzioni, l'invio dei militari è una delle possibili soluzioni per limitare gli assembramenti. Intanto è stato attivato il nuovo nucleo di protezione civile, oltre un numero verde comunale: 800960528, che è a disposizione di tutte le fasce deboli.
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