Covid, settore orafo in ginocchio:
«Calo vendite fino al 50%»

Covid, settore orafo in ginocchio: «Calo vendite fino al 50%»
di Milly Vigliano
Giovedì 3 Dicembre 2020, 09:49 - Ultimo agg. 13:20
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La crisi economica innescata dall'emergenza Covid-19 colpisce anche il settore orafo: in provincia di Caserta i gioiellieri, infatti, registrano un brusco calo delle vendite e confidano in una riapertura delle attività soprattutto in prossimità del Natale, come è già avvenuto in altre regioni d'Italia. Del resto, le limitazioni imposte dalla zona rossa preoccupano non poco gli imprenditori del settore dal momento che il fatturato risulta essere al di sotto del 30-40%. Inoltre, gran parte delle vendite viene realizzata nel mese di dicembre in occasione dell'arrivo del Natale: questo perché in qualche modo si vuole suggellare con un gioiello il dono natalizio.

A dare voce al grido di disperazione lanciato dalla categoria, Steven Tranquilli, direttore nazionale di Federpreziosi: «Tenendo chiuse queste attività non soffre solo il gioielliere, ma soffre l'intera filiera perché è inutile far rimanere aperti i fabbricanti, i grossisti e gli artigiani se poi non possono rifornire quello che è il loro interlocutore principale. Ciò significa penalizzare davvero l'intero settore. Inoltre, nei nostri negozi non c'è il rischio di assembramento e c'è il pieno rispetto dei protocolli di sicurezza».
A tal proposito, si terrà venerdì 4 dicembre una videoconferenza organizzata da Federpreziosi Confcommercio: «Sarà l'occasione spiega Tranquilli per condividere idee e proposte volte al rilancio del settore orafo campano ma anche per rafforzare la sua attrattività. Speriamo quindi che all'incontro on line possano intervenire in tanti. Associati a Confcommercio e non. Il momento è particolarmente difficile e l'unico modo per superarlo è fare rete. In provincia di Caserta operano 351 aziende al dettaglio, mettere insieme le forze significa avere un'unica grande voce che non potrà non essere ascoltata dalle istituzioni. Il rinvio delle scadenze fiscali e i ristori sono infatti, a nostro avviso, soltanto una panacea. Non risolveranno i problemi della categoria. Noi vogliamo lavorare per poter far fronte agli impegni assunti. In particolare con i fornitori. Continuare a rimanere chiusi significa erodere una grossa fetta di mercato soprattutto in vista delle festività natalizie».

In merito alla questione dell'e-commerce, invece, il direttore nazionale di Federpreziosi chiarisce: «È vero che le vendite on line nell'ultimo anno sono aumentate, passando in media da un 35% ad un 50% , ma si tratta di un risultato poco significativo innanzitutto perché ha riguardato soltanto i punti vendita che sono riusciti a organizzarsi e non quindi tutti gli imprenditori del settore, ma anche perché il nostro resta un prodotto fisico che il cliente è abituato a toccare con mano, guardare da vicino, verificarne le caratteristiche prima di acquistare. Non è un passaggio così semplice e immediato abituare i clienti a comprare i gioielli online e sono tanti i fattori che influiscono sulla vendita».

A testimoniare la crisi che questa pandemia ha riversato sull'intero settore orafo, anche Gaetano Riccio, titolare della gioielleria Riccio di Caserta: «C'è stato un grosso calo delle vendite, come è evidente purtroppo. Sembrava che pian piano la situazione si stesse riprendendo dopo il primo lockdown essendo calati i contagi, ma da ottobre è di nuovo drasticamente peggiorata. Ciò che manca è la gente spensierata per strada perché l'acquisto di un gioiello è un acquisto emozionale, fatto in particolare in vista di eventi e occasioni che sono venuti anch'essi a mancare. Questo è il periodo in cui dovremmo lavorare di più in arrivo del Natale per riequilibrare tutte le vendite mancate nel corso dell'anno. Ma la situazione è critica: infatti, rispetto all'anno scorso abbiamo subito un calo del 40-50% delle vendite».
Anche Riccio, poi, esprime la sua opinione in merito alle vendite online: «La vendita su internet può essere meglio concepita per determinate aziende che hanno un prodotto commerciale. Ma un acquisto più consistente è difficile effettuarlo online perché, nel caso di un gioiello, il cliente vuole visionarlo da vicino e ascoltare il gioielliere che spiega le caratteristiche e le qualità».
 

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