Coronavirus a Caserta: «Melorio»,
un reparto solo per i pazienti Covid

Coronavirus a Caserta: «Melorio», un reparto solo per i pazienti Covid
Sabato 4 Aprile 2020, 09:11 - Ultimo agg. 20 Marzo, 17:29
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Trovati i medici che copriranno i turni al Covid Hospital di Maddaloni e, nel frattempo, si avvia l'iter per convertire il Melorio di Santa Maria Capua Vetere a presidio dedicato all'assistenza dei pazienti con coronavirus.
«Abbiamo risolto i problemi che si erano palesati nei giorni scorsi. Lunedì apriremo anche l'altro reparto dell'ospedale di Maddaloni, quello con i 22 posti letto per la degenza ordinaria», dichiara il direttore generale dall'Asl di Caserta Ferdinando Russo. Ieri mattina infatti, i dieci medici iscritti alla Uil Fpl con gli altri due della Cimo hanno visitato gli ambienti dell'ospedale di Maddaloni per visionare la struttura e conoscere il lavoro da compiere. Lunedì lo start per tutti. «Siamo felici di poter essere di aiuto in un momento così delicato - spiegano Domenico Piperno e Domenico Vitale della Uil Fpl -. Abbiamo chiesto ai nostri iscritti e hanno risposto alla chiamata soprattutto coloro che hanno già un servizio pieno in altri servizi attivi, quelli più impegnati sul territorio».

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Le ore che verranno coperte da questi medici, in orario aggiuntivo al pregresso servizio, sono 300: in realtà il totale del monte ore è di 900, ma, di fatto, quelle scoperte sarebbero 540, perché le restanti sono quelle dei turni dei responsabili dei reparti. Detto questo, al di fuori delle 300 ore dei medici che si sono resi disponibili, il resto del monte orario verrà smistato tra i medici già attivi presso quell'ospedale. Tutto questo è possibile perché nei reparti Covid, i pazienti vengono seguiti dai medici da una sorta di cabina di regia con un grande monitor in cui compaiono le immagini di tutte le telecamere installate in ciascuna stanza. Il medico che interviene sul paziente viene coperto nella «cabina di regia» dall'altro di turno.
Gli infermieri di fatto sono sempre all'interno del reparto. Gli operatori sono tutti «scafandrati», protetti con i dovuti dispositivi, con le tute, le mascherine e i calzari opportuni. L'Asl però nella serata di giovedì, ha anche avviato l'iter per la conversione dell'ospedale di Santa Maria Capua Vetere in ospedale Covid.
«In realtà, è il reparto di Medicina, facilmente isolabile dal resto del nosocomio, che verrà dedicato ai pazienti Covid, con i suoi 24 posti letto - spiega il manager dell'Asl Russo che ha già informato il sindaco Mirra di questo programma -. Per ora abbiamo chiuso il Pronto Soccorso, mentre restano attivi tutti gli altri servizi dedicati alla degenza». I lavori da compiere «sono molto pochi - continua Russo -. Ho scelto quell'ospedale perchè ci sono due sale operatorie che facilmente, usando anche solo un condotto, possono ospitare fino a tre pazienti. Una volta cessata l'emergenza, poi, sarà facile riportarlo alle condizioni precedenti». Da poter candidare a ospedale Covid «era anche l'ospedale di Marcianise ma lì manca la Terapia intensiva e questo sarebbe stato un problema», dice il direttore.
La necessità di attivare un altro ospedale Covid quando ancora non è stata completata l'apertura di quello di Maddaloni è dettata dal fatto che «secondo le ultime stime dei virologi, potremmo avere un forte contagio a metà aprile. Dunque, voglio prepararmi al peggio ed essere pronto all'assistenza necessaria», continua il manager.
Volendo fare la conta dei posti letto, ce ne saranno da lunedì altri 22 all'ospedale di Maddaloni, oltre ai 18 della Pneumologia già operativi e i quattro della Rianimazione dello stesso ospedale. Se l'iter burocratico procede e i lavori verranno eseguiti velocemente, ci saranno altri 24 posti letto per la degenza ordinaria e altri sei posti di Terapia intensiva presso il Melorio di Santa Maria Capua Vetere.
orn. min.
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