Caserta, il Covid non va in vacanza:
operatore sanitario positivo al test

Caserta, il Covid non va in vacanza: operatore sanitario positivo al test
di Ornella Mincione
Lunedì 3 Agosto 2020, 10:38
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Un infetto in più. Dopo diverse giornate di zero nuovi contagi in tutta la provincia di Caserta, il sindaco di San Felice a Cancello, Giovanni Ferrara, ha annunciato un terzo caso di positività. Nel post, il primo cittadino scrive: «Non è collegato al nucleo familiare precedentemente annunciato. La persona è n operatore sanitario, asintomatica, e residente in una frazione del comune di San Felice a Cancello. È già stata predisposta la quarantena obbligatoria. Ricordo - continua il primo cittadino - che è obbligatorio utilizzare tutti i dispositivi di sicurezza, di rispettare il distanziamento sociale e evitare luoghi affollati».

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I casi a cui si riferisce il sindaco Ferrara risalgono alla settimana scorsa: sono tre presone tutti appartenenti allo steso nucleo familiare. Una donna, suo padre ella zia: sono tutti asintomatici e in quarantena presso il proprio domicilio. Sebbene il primo cittadino scriva nel post che il nuovo caso non è collegato, persone della zona confermano una parentela. Ma non solo. L'operatore, sarebbe un parente della ragazza positiva e abiterebbe nello stesso cortile. Per la giornata di ieri, questo sembra essere l'unica notizia ufficiale che possa in qualche modo essere aggiornamento della situazione Covid in tutta la provincia casertana, dato che non è stato pubblicato il quotidiano report ufficiale dell'Asl di Caserta. Altrettanto ufficialmente nè stata confermata la notizia di negatività della coppia di origini rumene che è stata sottoposta a tampone ieri mattina.

A dare la notizia è stato il sindaco di Teano Alfredo D'Andrea. Tutti negativi i tamponi predisposti alla coppia en ai genitori di lui, dopo la donna, al quarto mese di gravidanza, è risultata positiva al test rapido effettuato a Villa Fiorita dove la donna si trovava per svolgere controlli routinari. Secondo una normativa nazionale e regionale, infatti, per poter accedere ai controlli ambulatoriali il paziente deve necessariamente essere sottoposto al test rapido e poi, in caso di positività, sottoporsi al tampone. Dunque, una volta emerso l'esito positivo, è stato effettuato il tampone al compagno: per volere del sindaco, l'esame è stato effettuato anche ai 35 membri della comunità rumena di Teano, visto che i fatti relativi ai focolai di Mondragone, Conca della Campania, Villa Literno, San Nicola la Strada e Castel Volturno, hanno generato non pochi timori nei riguardo delle persone straniere che di recente sono giunte in territorio casertano. A onor del vero, al loro arrivo, presso ogni accesso da mezzo di trasporto, sono stati attivati filtri e controlli sanitari.

47 GUARIGIONI
La perplessità è dunque sui controlli dei paesi di provenienza: il cittadino asintomatico ma con l'infezione in corso potrebbe sfuggire al monitoraggio attuato ai confini del paese di provenienza. Intanto gli ultimi report dell'Asl casertana non solo non ha riportato nuovi contagi, ma ha dato notizia di 47 guarigioni negli ultimi tre giorni, probabilmente il picco più alto per numero di guariti in un ristretto lasso di tempo, che sia stato registrato in provincia dall'inizio dell'emergenza. Certo, ci sono stati numerosi pazienti ricoverati non solo in degenza ordinaria ma anche nei reparti di Terapia Intensiva. Fatto sta che la maggioranza dei pazienti infetti ha condotto la degenza nella propria abitazione, annullando di fatto il rischio, verificato in altre regioni, di ingolfare reparti di Medicina d'Emergenza, Pneumologia e Rianimazione. Ciò è stato possibile grazie al lavoro attento e quotidiano dei Team Covid, le squadre dei medici specializzati che hanno monitorato centinaia di pazienti in tutto il territorio e organizzati in tre centri: Grazzanise, Caserta e Piedimonte.

MONITORAGGIO CONTINUO
L'Asl di Caserta è stata la prima in tutta la regione a elaborare e a rendere operativo il protocollo per la presa in carico del paziente Covid presso il domicilio. E ora, gli stessi medici, continuano a monitorare non solo i positivi attuali, ma anche i guariti, dato che il mix di medicine utilizzate per curare il Coronavirus può portare alcune complicanze non solo all'apparato respiratorio ma anche ad altri organi interni.
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