Coronavirus: 25 nuovi casi a Caserta
l'ospedale ​di Maddaloni per il Covid 19

Coronavirus: 25 nuovi casi a Caserta l'ospedale di Maddaloni per il Covid 19
di Ornella Mincione
Mercoledì 11 Marzo 2020, 08:10 - Ultimo agg. 14:59
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Per tutta la giornata di ieri erano fermi a 25 i casi positivi al Coronavirus in provincia di Caserta. Poi in nottata il 26esimo proveniente dalla provincia. Prima c'era stato il caso di Aversa la cui positività è stata confermata ieri mattina. Riepilogando, dunque, i positivi nel casertano sono i sei di Santa Maria C. V., i 5 di Bellona, i 2ue di Mondragone (tra cui un deceduto), 2 di Sant'Arpino, 1 di Caserta città, 1 di Casal di Principe, 1 di Cesa, 1 di Santa Maria a Vico, uno di Falciano del Massico, uno di Casagiove, uno di Portico di Caserta e una donna deceduta di San Prisco. Sui totali positivi della regione Campania fino ad ora sono 26 quelli casertani, segnando la provincia di Terra di Lavoro la terza area più colpita in regione, dopo Napoli città e la provincia di Napoli. Nel frattempo, si ragiona sul potenziamento degli ospedali del territorio per far fronte all'emergenza.

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In particolare, diventerà l'ospedale Covid nel giro di una settimana il presidio di Maddaloni, che già da due giorni non eroga più i consueti servizi sanitari a causa dei lavori di adeguamento degli ambienti che dovranno ospitare i pazienti affetti da Coronavirus. «Abbiamo scelto questa struttura sul territorio perchè ha la Terapia Intensiva, cioè il reparto per la rianimazione dei pazienti», spiega il manager dell'Asl di Caserta Ferdinando Russo. Saranno 70 posti letto, inclusi i 14 della Rianimazione, messi a disposizione della provincia casertana. «Si tratta di pochissimi lavori di adeguamento, l'aggiunta di alcune strumentazioni e di qualche letto in più. poi, anche per la prossima settimana potremmo avviare le attività - dice ancora il direttore generale -. Dovremmo organizzare anche il reclutamento del personale necessario, che in stato emergenziale ha senz'altro una procedura più snella rispetto a quella in ordinaria amministrazione. In realtà potremo partire anche prima, ma saremo incompleti e non daremo la opportuna assistenza». Proprio sul Covid Hospital c'è stato un incontro tra il primo cittadino di Maddaloni Andrea de Filippo e il manager dell'Asl. «E' di fatto un potenziamento e una cancellazione di deficit strutturali denunciati da anni come la ristrutturazione del reparto di chirurgia e il rifacimento degli impianti dei gas medicali. Ma mi faccio portavoce anche di un disagio - continua il sindaco di Maddaloni -. Il consiglio comunale teme, e vuole rassicurazioni formale e documentali, contro il rischio di dimissione. Archiviata l'emergenza il plesso deve recuperare il ruolo e i servizi assegnati dal vigente piano ospedaliero regionale».
Intanto, nella serata di ieri nuovo vertice in Prefettura tra tutte le forze in campo per l'emergenza Coronavirus. «Abbiamo fatto il punto della situazione, che per ora ci risulta tranquilla e sotto controllo - ha commentato il direttore Russo -. Abbiamo parlato anche delle persone che sono venute nella nostra zona da quelle prima definite rosse. Secondo un nostro dato interno, maturato dalle autodenunce, dovrebbero essere circa 600 unità, ma io credo che nella realtà siano molte di più, anche fino ad un migliaio». In parallelo, mentre alcune associazioni come il Rotary Terra di Lavoro 1954 mettono a disposizione numeri di telefono di medici per consulenze in varie specializzazioni, tutti consultabili sulla pagina Facebook ufficiale, gli operatori non sanitari delle strutture del territorio continuano a lamentare la mancanza di dispositivi di protezione. Come la Flaica Cub di Caserta che scrive in una nota: «Gli operatori di diversi comuni del casertano sono al momento sprovvisti di mascherine, gel disinfettante, guanti in lattice e altro ancora. Con le nuove disposizioni, i lavoratori non possono scioperare nè protestare per questa situazione vergognosa, paradossalmente vengono obbligati a lavorare rischiando più degli altri per negligenza dei datori di lavoro». In risposta, il direttore dell'Asl dice: «è compito delle ditte di appartenenza dotare questi lavoratori degli opportuni presidi. Questa direzione generale, però, si impegna a sollecitare le direzioni distrettuali a dare conto ai diretti datori di lavoro in caso di mancanza di dispositivi di protezione necessari». Parlando di operatori, due giorni fa c'è stato un vertice tra sindacati, direzione generale per la Tutela della Salute e il presidente della Quinta Commissione Sanità Stefano Graziano che hanno siglato un documento che «prevede in attesa della definizione delle procedure straordinarie di assunzione previste, l'emissione di nuove direttive ai direttori generali delle Asl regionali per la proroga di tutti quei precari che, allo stato attuale, non hanno i requisiti per la stabilizzazione». Una decisione che interessa 350 precari dell'Asl casertana e gli oltre 200 somministrati dell'ospedale provinciale.
Intanto, ieri è stato applicato il nuovo decreto del presidente del Consiglio dei Ministri Resto a casa. Molte le attività chiuse fino al 3 aprile, inclusi i centri estetici e i parrucchieri, così come anche molti esercizi commerciali. Durante la mattinata di ieri, è stato deciso da buona parte dei negozianti del corso Trieste, come la gioielleria Valenti, Riccio e molti altri, di chiudere i battenti almeno fino al 3 aprile.
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