Coronavirus a Caserta, tre contagi:
test rapidi a tappeto, sit-in all'Asl

Coronavirus a Caserta, tre contagi: test rapidi a tappeto, sit-in all'Asl
di Ornella Mincione
Martedì 14 Luglio 2020, 09:50
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Tre casi: questo è il numero dei positivi al coronavirus residenti nel comune di San Nicola la Strada fermo da due giorni. Una situazione che nel weekend scorso ha preoccupato non poco la città e la sua amministrazione che da circa cinque giorni ha messo in moto la macchina del monitoraggio, per controllare i cittadini in particolare del centro storico, dove risiedono le tre persone contagiate, tutte di origini senegalesi. Un camper, infatti, quotidianamente è fermo in una delle strade della città, con a bordo operatori sanitari che effettuano test rapidi alla popolazione.

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I NUMERI
Intanto la situazione provinciale non presenta particolari cambiamenti. Il report ufficiale dell'Asl di ieri parla di tre casi in più rispetto a due giorni fa (incluso la domenica). Il numero totale dei positivi al Covid dall'inizio dell'emergenza ora è di 584, di cui 113 sono quelli attualmente sotto cura. Fino a ieri sono stati 40.524 i tamponi effettuati e processati. Nonostante l'emergenza Covid e tutto ciò che ne è seguito anche dopo la ripresa, non sono scomparse alcune questioni relative a tematiche dell'assistenza «ordinaria». Come quella che riguarda i bimbi autistici e l'assistenza secondo il modello Aba.

Ieri mattina, infatti, un gruppo di genitori assieme ad alcuni psicologi hanno dato luogo a un sit-in davanti alla sede centrale dell'Asl di Caserta a causa del nuovo bando indetto dall'Azienda diretto ai centri in convenzionamento per la terapia secondo modello Aba. A quanto riferiscono alcuni operatori, l'oggetto dell'agitazione è stato il punto che riguarda gli psicologi. Nel bando precedente, spiegano alcuni dei genitori presenti al sit-in, non era scritta la necessità dell'iscrizione al bando degli psicologi, cosa invece evidenziata nel nuovo. Tra l'altro, riferiscono alcuni terapisti, per l'altro bando era possibile per psicologi anche non specializzati fare dei corsi per lavorare nei centri dove si seguono bimbi autistici. Un «dettaglio» che ha destabilizzato sia gli operatori, sprovvisti oggi del requisito, sia i genitori che hanno sentito il rischio di un problema o addirittura di un blocco alla continuità assistenziale. La preoccupazione però non è di tutti i genitori degli oltre 400 bambini che attualmente l'Asl ha in terapia attraverso il modello Aba. Per tanti c'è soddisfazione per un provvedimento dell'Azienda sanitaria che ricerca maggiore professionalità. Ieri mattina, con i terapisti e i genitori dei bimbi con autismo, anche il consigliere regionale Gianpiero Zinzi.

LE MALATTIE RARE
Intanto, l'ospedale provinciale non abbandona i giovani pazienti di Terra di Lavoro affetti da malattie rare. Anzi. È il caso del piccolo Lorenzo, il cui padre Francesco D'Andria ha rinnovato e confermato la sua soddisfazione e gratitudine nei confronti del reparto di Pediatria, i cui operatori hanno saputo gestire alcuni momenti critici attraversati dal figlioletto, tanto da decidere di sostenere attraverso l'associazione che porta il nome del piccolo, La forza di Lorenzo Onlus, le attività del reparto. «Al di là delle strutture di riferimento per le malattie rare come il Santobono e il Bambin Gesù che ogni giorno cercano di sostenere questi bambini con malattie difficile e di cui si sa poco, i medici e gli infermieri dell'ospedale di Caserta ci hanno dimostrato di sapersi reinventare a usare la propria professionalità per dare risposte assistenziali anche in casi particolarmente articolati e complessi come quello di Lorenzo», spiega Francesco. Ecco perché «abbiamo deciso aiutare il reparto, guidato dal primario Felice Nunziata.

Già in tempo Covid abbiamo pensato a donare alcuni dispositivi di protezione. Ora - continua Francesco - stiamo pensando alla lungodegenza e ai genitori che, come noi, vivono notti accanto ai propri figli in ospedale. Stiamo pensando di acquistare dei «lettini-mamme» per loro. Per ora è solo un progetto, ma abbiamo voglia di dimostrare la nostra gratitudine».

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