Fine del lockdown, tutti al mare
e a Pinetamare tornano movida e caos

Fine del lockdown, tutti al mare e a Pinetamare tornano movida e caos
di Vincenzo Ammaliato
Mercoledì 27 Maggio 2020, 08:18
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Non solo desiderio, in massa, di spiaggia e mare. Domenica, appena il sole ha iniziato a lasciare il testimone alla sera, la fascia costiera domiziana è stata scelta da tantissime persone alla ricerca di una passeggiata all'aperto dopo i due mesi di confinamento collettivo per le norme anticovid. Ma la meta principale di queste presenze, la località di Pinetamare, non ha retto al flusso di visitatori ed è andata in tilt sotto il peso delle migliaia di auto che hanno provato ad accedere alla località. E a parte il traffico congestionato, ovunque c'erano assembramenti di persone da considerare decisamente pericolosi perché l'Oms non ha ancora sospeso il rischio pandemico globale. Desolante, invece, così come era successo per la mattina in spiaggia, il dato di zero i controlli istituzionali per gestire il preoccupante fenomeno.
LE PROTESTE
Il giorno dopo il caos, i residenti si sono in ogni caso divisi fra chi ha paura e rabbia per le presenze definite «un'invasione senza alcuna gestione e pianificazione», e chi invece si è mostrato felice per il ritrovato appeal di una località che ha grosse pretese turistiche. Fra quest'ultimi ci sono certamente i numerosi commercianti e operatori turistici della zona (al Villaggio Coppola ci sono circa quindici stabilimenti balneari e una trentina fra pub, birrerie, pizzerie e ristoranti). In ogni caso, il flusso di visitatori è stato oggettivamente disordinato, e non poteva essere differentemente, considerando che a gestire il fenomeno in zona per l'intera giornata di domenica non è stata vista alcuna pattuglia di forze di polizia al controllo dell'area (escluso carabinieri e polizia dedicati al controllo dell'ordine pubblico).
«POCHI VIGILI»
Il sindaco Luigi Petrella prova a smarcarsi, ricordando che a causa delle scarse risorse municipali ha a disposizione una sola pattuglia di vigili, solitamente impegnata di mattina fino alle 11; e che questa domenica era stata prevista proprio nell'area di Pinetamare. «Poi siamo stati contattati dai carabinieri per la congestione alla viabilità dopo l'apertura dei lidi nell'area di Varcaturo, che è ancora territorio del Comune di Castel Volturno spiega il sindaco Petrella e quindi la macchina dei vigili l'abbiamo dovuta spostare in quel posto. Finito il turno di lavoro, non avevamo più alcun altro agente che potesse prestare servizio e tutta la zona è rimasta scoperta. Eppure, durante la fase 1 di confinamento personale e blocco delle attività produttive in zona si vedevano molte pattuglie di forze di polizia in azione, per l'intero arco della giornata, compreso unità di soldati. In questa nuova fase, la 2, anch'essa molto delicata dal punto di vista sanitario, di militari in tuta mimetica sulla Domiziana non si vedono più con la stessa frequenza e la singola pattuglia della municipale può poco nel controllo un territorio lungo 27 chilometri. Il sindaco prova a correre ai ripari. L'amministrazione sta cercando di assumere dei vigili stagionali, per il periodo estivo. La stagione calda è già cominciata sulla costa casertana e il prossimo fine settimana si prevede un nuovo arrivo di tanti di bagnanti e di eterogenei turisti. In qualsiasi altra località turistica d'Italia una condizione del genere sarebbe vista come manna dal cielo. Ma qui siamo a Castel Volturno, dove lo sport principale pare essere quello dell'inversione delle ovvietà. E quindi le presenze sono vissute come un'invasione. E in effetti, senza controllo istituzionale, difficile biasimare chi ha tale percezione
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