Caserta, pendolari da 4.000 a 900
e i treni sono ancora semivuoti

Caserta, pendolari da 4.000 a 900 e i treni sono ancora semivuoti
di Milly Vigliano
Sabato 20 Giugno 2020, 08:40 - Ultimo agg. 10:43
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È mezzogiorno e la stazione di Caserta è vuota. Non c'è il solito andirivieni degli studenti, sicuramente dovuto allo stop delle attività scolastiche ed accademiche. Mentre i numerosissimi pendolari che prima del coronavirus popolavano i vagoni, ora preferiscono andare a lavoro con la propria auto. Altri, invece, lavorano ancora da casa in smart working. Pochi viaggiatori in entrata e in uscita dalla stazione, perlopiù immigrati. Questa è la fotografia dello scalo ferroviario ieri mattina. Bollini a terra che ti indicano il percorso obbligatorio, bollini sui posti dei treni che ti segnalano dove puoi sederti.

Prima dell'emergenza sanitaria, fra salite e discese a Caserta c'erano 4000 persone al giorno. Oggi ci aggiriamo intorno agli 800-900 viaggiatori quotidianamente. Un evidente calo sia nella stazione ferroviaria, ma anche sui bus. Si riesce a rispettare il distanziamento sociale, ma soprattutto perchè sono quasi vuoti i treni. I motivi? I principali potrebbero essere: il timore di un rialzo del contagio; il blocco delle attività accademiche e scolastiche; lavoratori in smartworking e chi preferisce utilizzare il mezzo privato.

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Angelo Lustro, segretario generale Filt Cgil Caserta e capotreno delle Ferrovie dello Stato, spiega: «È stata messa in campo l'applicazione dei protocolli atttraverso il distanziamento sociale, segnaletica a terra, la presenza e il controllo della polizia ferroviaria e non solo. Personale che misura la febbre all'entrata e all'uscita dai treni, dispenser di igienizzanti, sanificazione del materiale rotabile ferroviario. Ciò, tuttavia, ha richiesto un'implementazione del personale, con turni rafforzati e qualche ora di lavoro straordinario in più». Tuttavia, senza l'obbligo dell'autocertifcazione, si registra qualche caso di maggiore affluenza sui treni (quasi ai limiti della garanzia del distanziamento sociale), seppur isolato. Questo soprattutto nella tratta di Aversa - Napoli e di Villa Literno. Non è sempre facile monitorare il flusso dei viaggiatori durante le varie tratte. Per i treni a prenotazione obbligatoria, è possibile monitorarlo in anticipo e garantire concretamente il rispetto della distanza di sicurezza in quanto accede solo chi ha la prenotazione. Mentre sui treni regionali, si acquista il biglietto, ma senza prenotazione Quindi, è difficile verificare il numero effettivo dei viaggatori perchè il biglietto si può fare anche all'ultimo momento. Ciò comporta una continua variazione. E, inoltre, se c'è stato un calo del flusso dei viaggiatori, c'è stato ovviamente anche un calo degli incassi.

«Sono stati, per ovvie ragioni, venduti meno biglietti, però tutto sommato anche con un pò di sofferenza le aziende stanno andando avanti. Questo perchè la regione Campania ha assicurato le contribuzioni per i mesi di marzo aprile e maggio - continua Angelo Lustro -. Ovviamente non può, per ovvi motivi, darti il corrispettivo della bigliettazione. Questo ha fatto in modo che sebbene ci sia stata una riduzione dell'offerta commerciale del 30%, l'azienda ha dovuto applicare l'ammortizzatore sociale. L'Inps eroga l'80% di uno stipendio, il lavoratore perderebbe quindi il 20%. Senza dubbio ha subito una perdita economica, ma non è stata tale da creare esplosioni di rabbia o eventuali scioperi».
 


Non solo le corse sono ritornate quelle di una volta, ovvero quelle prima dell'emergenza da Covid-19. Ma sono state previste delle corse aggiuntive: come quella di Firenze Lecce.
Che permette di collegare meglio rispetto a prima Caserta con Roma e Firenze. L'ideale sarebbe anche una maggiore attenzione nei collegamenti verso la zona del Cilento, soprattutto nella stagione estiva. In modo da incentivare i pendolari ad andare al mare col treno, piuttosto che con l'auto. Tuttavia, è bene sottolineare che sebbene il rispetto del distanziamento sociale sia garantito dal minor flusso di viaggiatori, dai controlli sulle mascherine e dai bollini ovunque, non bisogna abbassare la guardia nei confronti del virus o allentare controlli e misure di sicurezza: ad esempio, la misurazione della temperatura all'entrata e all'uscita ormai, essendo comunque aumentato il numero dei viaggiatori rispetto all'inizio della fase 2, sembra essere più a campione che costante.

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