Prete positivo: vescovo in quarantena,
è caccia ai sacerdoti per le messe

Prete positivo: vescovo in quarantena, è caccia ai sacerdoti per le messe
di Pierluigi Benvenuti
Giovedì 8 Ottobre 2020, 07:30 - Ultimo agg. 13:29
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Il vescovo e una gran parte dei sacerdoti della diocesi in quarantena, le chiese aperte ma le celebrazioni liturgiche bloccate. Accade nella diocesi di Sessa Aurunca dove il presule e una sessantina di parroci sono da lunedì scorso in isolamento fiduciario di quattordici giorni per la positività accertata al Covid-19 di un loro confratello. Nel frattempo, i responsabili del dipartimento di prevenzione e tutela dei distretti di Mondragone e Sessa Aurunca dell'azienda sanitaria locale stanno sottoponendo i sacerdoti al tampone, per escludere ulteriori diffusioni del contagio. Tutto il clero in lockdown aveva partecipato domenica sera, in occasione della festa di san Francesco d'Assisi, a una solenne concelebrazione nella chiesa dell'Annunziata in Sessa Aurunca per il settimo anniversario della presa di possesso canonica della diocesi da parte del vescovo Orazio Francesco Piazza. Tra i concelebranti all'altare, accanto al presule, c'era pure don Franco Alfieri, vicario episcopale e parroco della basilica mariana dell'Incaldana in Mondragone. Lunedì mattina, dopo un malore, don Franco è stato ricoverato in ospedale a Latina. Sottoposto al tampone, è risultato positivo al Sars-Cov-2. Le sue condizioni comunque non destano preoccupazioni.

Appena accertata la positività, è scattata la ricostruzione dei suoi contatti ed è stato attivato il protocollo sanitario previsto in questi casi per tutti i sacerdoti presenti alla concelebrazione.

Per i fedeli di Mondragone che hanno avuto contatti diretti con il parroco, domenica mattina don Franco ha celebrato la messa in basilica ed impartito il battesimo ad alcuni neonati, sono stati invece predisposti dei percorsi dedicati per effettuare il tampone naso-faringeo. Analogo provvedimento potrebbe essere disposto per chi ha partecipato alla concelebrazione nella chiesa dell'Annunziata.

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Scattata l'emergenza il vescovo Orazio Francesco Piazza è stato costretto a sospendere tutte le attività liturgiche e le attività pastorali nella gran parte delle chiese diocesane che, oltre a Sessa Aurunca e a Mondragone, comprende anche i centri di Carinola, Cellole e Falciano del Massico. Per assicurare almeno le messe domenicali, il presule ha chiesto aiuto alle diocesi vicine. Preti sono in arrivo da quelle di Gaeta, Caserta, Alife. Ad essi si dovrebbero aggiungere nel week-end anche dei presbiteri stranieri impegnati a Roma in attività di formazione o di studio. «Quest'anno abbiamo visto chiese chiuse e i sacerdoti a disposizione, in tanti modi. Adesso le chiese, almeno le parrocchiali, sono aperte ed abbiamo i sacerdoti bloccati nel loro lockdown personale. La preghiera adesso si deve accompagnare alla responsabilità. È un momento ecclesiale delicato, dove - afferma in un messaggio indirizzato ai fedeli il vescovo Piazza - ma non deve prevalere nessuna forma di disorientamento. Avremo bisogno sicuramente d'aiuto. Accogliete chi verrà in nostro aiuto con vivo senso di gratitudine».

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Nel pomeriggio di ieri infine è arrivata la notizia della positività al Covid-19 di un altro sacerdote della provincia di Caserta, questa volta è un membro del clero della diocesi di Teano. Si tratta di don Fabrizio Delgado, parroco della chiesa di san Marco Evangelista. Ha accusato uno stato febbrile e s'è subito messo in isolamento domiciliare e sottoposto a tampone. A dare la notizia della positività ai fedeli è stato lui stesso, sui social network. La chiesetta è stata già sanificata e don Fabrizio ha consegnato all'azienda sanitaria locale la lista dei suoi contatti diretti recenti. Nessun altro esponente del clero sidicino vi rientra, per cui non si dovrebbe ripetere un caso come quello di Sessa Aurunca. Il vescovo Giacomo Cirulli ed altri sacerdoti che hanno incontrato il parroco oltre dieci giorni fa hanno già eseguito il test rapido, che è risultato negativo. 

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