Covid a Maddaloni, medico non vaccinato
nell'ospedale che resuscita i morti

Covid a Maddaloni, medico non vaccinato nell'ospedale che resuscita i morti
di Mary Liguori
Mercoledì 2 Febbraio 2022, 07:00 - Ultimo agg. 3 Febbraio, 17:13
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Al covid hospital di Maddaloni c'era un medico non vaccinato per questioni di salute che però operava a stretto contatto con i pazienti malati di coronavirus. Era in servizio nell'anticamera dell'inferno, il reparto di subintensiva, ma l'Asl ieri lo ha destinato a un incarico d'ufficio. Un trasferimento deciso perché il medico non nuoccia a se stesso, ma forse anche a tutela dell'utenza visto che, proprio nell'ex ospedale civile in decadenza che la Regione Campania risuscitò in piena pandemia destinandolo alla sola cura dei contagiati da Covid, si sono verificati almeno un paio di clamorosi casi di scambio di persona tra il reparto di subintensiva e quello d'intensiva. Due pazienti dati per morti che morti non erano.

Ma andiamo con ordine, alla posizione del medico che ieri l'Asl di Caserta ha trasferito a un incarico d'ufficio. Lo specialista soffre di una patologia del sangue tra quelle ritenute valide per ottenere l'esenzione dal vaccino. Agli atti esaminati dalla commissione riunita per discutere del suo caso ci sono i certificati medici e le deroghe che ha chiesto, ripetutamente, per poter lavorare benché non in possesso della carta verde che, come è noto, è prerogativa del personale sanitario, pena la sospensione dal servizio. Non un no vax, dunque, ma un uomo con problemi di salute certificati per il quale, infatti, l'Azienda sanitaria non ha dovuto in questi mesi prendere alcun provvedimento disciplinare dal momento che la deroga al vaccino era motivata e chiara. Ciò che non è chiaro, invece, e non lo è neanche al direttore generale Ferdinando Russo, che si è detto «incredulo» di fronte a tale circostanza, è cosa ci facesse quel medico proprio nel covid hospital, lui che, non avendo la protezione del virus, era fortemente esposto al contagio e per di più a contatto con i pazienti in cui la patologia si è manifestata in forma grave e quindi più contagiosi di altri.

Sarà una commissione d'inchiesta a far luce su questo, lo ha riferito il dg Russo, dopo che ieri lo stesso organo a composizione mista - ne fanno parte tre medici e un avvocato - ha deliberato il trasferimento dello specialista non vaccinato a un distretto sanitario e quindi lontano dalle corsie. Sarà, in tal modo, più riparato così dal pericolo di contagio, ma forse sarà i più al sicuro anche l'utenza visto che la direzione generale ha disposto l'accertamento interno dopo che, per la seconda volta in poche settimane, i familiari di un paziente ricoverato sono stati avvisati di un decesso che non c'era stato.

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Due giorni fa, i familiari di una paziente ricoverata al covid hospital di Maddaloni sono stati contattati dall'ospedale e avvisati del decesso della loro congiunta, una donna di 86 anni. Poco dopo, gli stessi medici si sono resi conto di aver sbagliato: l'86enne era viva - e lo è tutt'ora - benché in condizioni gravi. Un caso analogo si verificò un paio di settimane fa con una 52enne di Casal di Principe la cui famiglia fu avvisata di un decesso non avvenuto. Quando si accorsero dell'errore, i medici avvisarono la famiglia che intanto aveva già organizzato i funerali. La storia fu resa nota dai parenti della 52enne con un video su TikTok. Purtroppo, la donna morì poi alcuni giorni dopo. In entrambi i casi l'Asl si è scusata, ma è scattata un'inchiesta interna in cui, ha spiegato Russo, «sono emersi errori censurabili, ma certamente non dolosi, originati da uno scambio di cartelle cliniche che facevano riferimento al paziente trasferito in intensiva e intubato. I familiari sono stati subito ricontattati (nel caso di due giorni fa, ndr) e avvisati dello sbaglio». Russo ha quindi disposto la commissione d'inchiesta che ieri ha disposto il trasferimento del medico non vaccinato a ruolo non operativo, ritenendolo tra i responsabili dei due errori. Non si conosce però nel dettaglio la motivazione del trasferimento di cui lo stesso dg si rifiuta di parlare «trattandosi di un procedimento estremamente riservato», ma intanto la commissione è al lavoro per comprendere perché un medico senza vaccino lavorasse nell'ospedale dedicato ai pazienti covid. 

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