Carcere, polizia decimata dal Covid:
«Solo due agenti in servizio per turno»

Carcere, polizia decimata dal Covid: «Solo due agenti in servizio per turno»
di Mary Liguori
Mercoledì 24 Febbraio 2021, 09:17
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Dopo il focolaio covid nessun «rinforzo» arriva a Carinola. Era prevedibile visto che il Dap aveva chiesto, con una circolare, che non ha ovviamente raccolto i risultati sperati, a 10 agenti di altri penitenziari di «traslocare» temporaneamente a Carinola e, per giunta, senza alcun ritorno economico.
Una soluzione che la Cisl bollò subito come «inutile» visto che non solo non aveva alcun appeal, ma anche e soprattutto perché data la carenza di organici che affligge tutte le carceri campane e italiane, lo «spostamento» avrebbe danneggiato anche altri istituti. E, a dieci giorni dallo scoppio del focolaio che ha decimato gli agenti in servizio a Carinola e ne ha ucciso uno, esplode di nuovo la rabbia dei sindacati di polizia giudiziaria. Dopo la Cisl, con Luigi Pellegrino che aveva denunciato la grave carenza di organici nel penitenziario casertano come nelle case circondariali del resto del Paese (la Cisl chiede l'incremento di 10mila agenti in tutta Italia) tutte le altre sigle sindacali firmano un documento di protesta per il grave stato di disagio che si vive a Carinola dove, a dire dei rappresentanti di categoria, la sicurezza è affidata «anche a soli due agenti per turno». Le sigle proclamano lo stato di agitazione e annunciano che le proteste saranno più incisive qualora al documento, inviato al governatore De Luca, al prefetto di Caserta e al provveditore Dap Campania, non dovesse ricevere risposte concrete.

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«La prevista e temuta terza ondata della pandemia da Covid-19 sta investendo a largo raggio anche la nostra regione con effetti devastanti e, in particolar modo, il carcere di Carinola (Caserta), laddove si sta registrando un pericoloso focolaio con un aumento quotidiano e vertiginoso del contagio, tanto da rimanere pericolosamente sguarnito». È quanto fanno sapere, in una nota congiunta, i sindacati polizia penitenziaria Sinappe, Sapp, Iil, Pa, Uspp, Fns, isl, Cnpp, Cisl con i segretari Gallo, Palmieri, De Benedictis, Auricchio, Strino, Napoletano e Scocca, che hanno inviato una lettera al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, al prefetto di Caserta, Raffaele Ruberto e al provveditore regionale, Antonio Fullone.

Su 130 unità in servizio nell'istituto penitenziario di Carinola, quasi trenta sono malati e altri dieci sono in quarantena. «Nell'istituto in questione, - aggiungono i sindacalisti - in un turno pomeridiano si è registrata addirittura la presenza di sole 2 unità in confronto alle 13, numero già al di sotto della soglia minima di sicurezza. È di pochi giorni fa la triste e sconvolgente notizia inerente alla scomparsa di due servitori dello Stato, entrambi vittime del virus, la cui colpa è stata quella di prestare servizio presso l'istituto di Carinola e quello di Poggioreale. È evidente che l'evoluzione della pandemia richiede un contenimento immediato. Presso l'istituto in questione la carenza di personale dovuta ai numerosi contagi sta causando enormi problemi gestionali con inevitabile ripercussione negative sia sulla sicurezza interna, che sull'ordine pubblico. Purtroppo, i provvedimenti adottati nell'immediato dall'amministrazione Penitenziaria come era già prevedibile, sono risultati fallimentari come dimostrato dallo stato dei fatti».

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I sindacati, «al fine di fronteggiare e contenere ai minimi rischi l'emergenza in atto», chiedono «l'immediato invio di personale di polizia penitenziaria in missione con provvedimenti di carattere stabile con tutti gli istituti giuridici ed economici e una tempestiva ispezione delle autorità sanitarie per valutare l'idoneità, la salubrità ed igiene dei luoghi di lavoro e il rispetto dei protocolli Covidico». Per queste ragioni, le sigle sindacali proclamano lo stato di agitazione del personale di polizia penitenziaria di Carinola fino a quando non saranno presi concreti provvedimenti». «In assenza di risposte concrete da parte degli organi in indirizzo, si valuteranno altre e più incisive forme di protesta informandone costantemente i superiori uffici, le rispettive segreterie nazionali e locali, le autorità competenti e gli organi di stampa», conclude la nota congiunta dei sindacati.
 

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