Covid, il rientro delle colf e il rischio
contagio: «Il vaccino unica difesa»

Covid, il rientro delle colf e il rischio contagio: «Il vaccino unica difesa»
di Ornella Mincione
Giovedì 9 Settembre 2021, 09:30 - Ultimo agg. 10:07
4 Minuti di Lettura

Massima attenzione verso le collaboratrici domestiche, badanti e tutti quei lavoratori che offrono assistenza domiciliare. Dall'esperienza delle trascorse ondate di contagio, si è scoperto che queste persone possono essere pericolosi vettori di trasmissione del Covid. Molti lo sono stati perché asintomatici e, quindi, inconsapevoli di essere infetti. Altri, pur sospettando la propria patologia, hanno continuato a lavorare innescando una serie di conseguenze importanti per la salute dei propri assistiti. Anche ora questo scenario è possibile.

Tanti sono quei badanti o quei collaboratori che entrano nelle case come aiuto e si rivelano invece fonte di contagio. Questi lavoratori spesso sono reclutati dalle famiglie attraverso il passa parola senza delle tutele nè delle referenze dal punto di vista sanitario. C'è anche da precisare che, non essendo obbligatorietà per costoro della vaccinazione anti Covid, è anche possibile che entrino in casa dei datori di lavoro senza l'opportuna immunizzazione. «I lavoratori sono liberi di non vaccinarsi ma poi non possono stare a contatto con le famiglie o con delle persone anziane che probabilmente hanno altre malattie», commentano alcuni referenti dell'associazione Amica Life, di San Nicola la Strada, che si occupa proprio di fornire personale per l'assistenza domiciliare. «Il metodo più semplice per tutelare tutti è il vaccino. Quando ci poniamo come intermediari tra una famiglia e un lavoratore è la prima cosa di cui parliamo - continuano dagli uffici dell'associazione - non tutti lo fanno, specialmente se si tratta di un singolo lavoratore che si muove da solo per trovare occupazione. Presentare il Green Pass è un atto di rispetto vero l'anziano e la famiglia e noi ci teniamo perchè questo avvenga prima che la persona vada a casa dei datori di lavoro».


Anche l'associazione «Angelo Custode» di Caserta si occupa di assistenza domiciliare: «Ho accompagnato io stessa le ragazze a vaccinarsi all'hub del centro commerciale Campania - spiega la referente Iliana Manda - ora è anche più facile perché è senza prenotazione.

La vaccinazione per noi significa tutelare la famiglia a cui serve l'aiuto e il lavoratore che si affida a noi. Qualche mese fa forse era più complicato, con la prenotazione, e prima ancora con il tampone. Ora però ci vuole pochissimo e garantiamo innanzitutto la salute di tutti». Dunque, per avere un aiuto in casa o assistenza per i propri anziani, risulta prudente rivolgersi a quelle associazioni che si pongono come agenzie per il lavoro, piuttosto che affidarsi al passa parola, in modo che ci sia la certificazione sanitaria che attesta una maggiore sicurezza in casa.

Video


Il servizio vaccinale intanto continua a essere erogato, anche senza prenotazione. Fino alle 18.01 di ieri sono stati 654.632 i casertani che hanno ricevuto la prima dose e di questi 576.509 anche il richiamo completando così il ciclo. In parallelo, l'Asl di Caserta sta portando avanti due campagne: da un lato Scuola Sicura, con i camper che sostano negli spazi dei plessi scolastici, e dall'altro Vaccini in Tour, che terminerà il 19 settembre nella villa comunale di Villa Literno. Il contagio, comunque, continua a diffondersi. Stando al report pubblicato ieri dall'Asl di Caserta, sono 45 i nuovi infetti, emersi dalla processazione di 1.316 tamponi, con un'incidenza del 3,42%. È stato notificato un altro decesso e ora le vittime del Covid sono 1.301 dall'inizio della pandemia. Sono invece 52 le guarigioni certificate. Ora i positivi attuali sono 1.031, otto in meno rispetto alla giornata precedente.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA