Covid a Caserta, solo 19mila adesioni:
così l'immunità di gregge è in pericolo

Covid a Caserta, solo 19mila adesioni: così l'immunità di gregge è in pericolo
di Ornella Mincione
Giovedì 17 Giugno 2021, 08:41 - Ultimo agg. 22:03
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Rischia una importante battuta d'arresto la campagna vaccinale a causa dei cittadini. Stando ai calcoli dell'Asl di Caserta, infatti, ci sono soltanto altri 19.000 aderenti alla vaccinazione in Terra di Lavoro che devono essere invitati alla somministrazione. Oltre questi, non ci sono adesioni. È un dato, questo, che mette in pericolo tutta la cittadinanza, visto che l'immunità di gregge dal Covid può avvenire soltanto se almeno l'80% della popolazione è immunizzata. L'attuale periodo di calo di contagi e la serenità in cui il sistema sanitario locale sta vivendo da alcune settimane, tanto da determinare la chiusura di reparti Covid per mancanza di pazienti, rischiano di ricadere nell'affanno. Non è sufficiente, infatti, che il 50% della popolazione (così come appare dai numeri) sia vaccinata. È necessario che la maggioranza aderisca alla campagna registrandosi alla piattaforma, consentendo così il servizio. Ora, qualsiasi cittadino, dai 12 anni in poi, ha la possibilità di accedere alla registrazione, con la tessera sanitaria e il codice fiscale.

I 19.000 definiti dall'azienda sanitaria «invitabili», ovvero coloro che riceveranno a breve l'appuntamento per essere sottoposti al vaccino sono così distribuiti in fasce d'età: 14 aderenti tra gli over 70 e 80; 60 tra gli over 60 e 50; 31 tra i pazienti fragili; 49 tra gli over 40; 2.967 tra gli over 30; 7.594 della fascia tra i 18 e i 29 anni; 8.274 nella fascia tra i 12 e i 17.

Dunque 18.989 sono quei casertani che si sono registrati sulla piattaforma e che verranno chiamati dall'Asl per la somministrazione. Per risolvere questa quantità di richieste, l'azienda spenderà circa due giorni. Fatto questo, si alzerà lo scenario paradossale in cui l'Asl ha messo in piedi una macchina che riesce a vaccinare migliaia di persone al giorno, mentre i frigoriferi conterranno centinaia di dosi di farmaco pronte per essere somministrate, ma nessun cittadino a beneficiarne perché semplicemente non è stata compiuta la registrazione sulla piattaforma.

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Se lo stato delle cose non dovesse cambiare, si rischierebbe di sacrificare di fatto la parziale immunizzazione raggiunta. A quanto pare la causa di tanta perplessità riguarda la seconda dose dopo l'inoculazione della prima di AstraZeneca per gli under 60enni, i quali non sono sicuri che la dose Pfizer, come consigliato a livello nazionale, sia la soluzione più rassicurante. «Già all'inizio della campagna vaccinale si era iniziato ad ipotizzare l'uso di vaccini diversi per i richiami rispetto a quelli utilizzati per la prima dose, ora definita la strategia di vaccinazione eterologa. A livello almeno teorico questa soluzione potrebbe essere addirittura più efficace rispetto ai richiami vaccinali di tipo eterologo», è il parere del direttore dell'unità operativa di Malattie Infettive dell'azienda ospedaliera Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta Paolo Maggi. «L'uso di vaccini di tipo diverso potrebbe aumentare il raggio della risposta immune nei confronti del virus - continua l'infettivologo - già in diverse nazioni da mesi si era passati alla vaccinazione eterologa. È vero che i dati scientifici sulla vaccinazione eterologa non sono ancora molti, ma è anche vero che in questo momento almeno due o tre grandi studi realizzati soprattutto in Spagna e in Germania stanno dimostrando che questa opzione è sicura ed efficace. Sono convinto che i dati continueranno ad essere rassicuranti su questa scelta. È come proseguire un viaggio utilizzando un mezzo di trasporto diverso ma la cui destinazione finale è sempre la stessa».

Intanto, il servizio vaccinale continua senza fermarsi e fino alle 19.18 di ieri 487.636 cittadini casertani ha ricevuto la prima dose di vaccino e di questi, 205.035 anche il richiamo concludendo così il ciclo vaccinale. L'Asl casertana prosegue quotidianamente anche il monitoraggio dell'epidemia in provincia. Ieri, su 857 tamponi processati, 37 sono risultati positivi, con un'incidenza pari al 4,32%. Nessun decesso e 36 guariti.

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