Medici di famiglia in ferie,
pazienti Covid nel panico

Medici di famiglia in ferie, pazienti Covid nel panico
di Ornella Mincione
Domenica 17 Aprile 2022, 11:16
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Sono giorni di ferie per i medici di famiglia, così come per tante altre figure professionali sanitarie, ma proprio in giornate in cui il numero dei positivi giornalieri si conferma sempre superiore al mille, la mancanza di reperibilità del medico di famiglia può costituire un problema per i pazienti.

Nel normale iter per un paziente che ha saputo di essere positivo al virus è, infatti, il medico di medicina generale a essere il tramite per accedere all'assistenza territoriale dedicata, agli Usca, le unità speciali di continuità assistenziale, e ai Team Covid distribuiti in tutta la provincia. È il medico di base infatti che appura, dopo che il paziente ha segnalato di essersi sottoposto al tampone, l'esito sulla piattaforma (esito che il paziente ovviamente conosce già) e fa scattare il monitoraggio Covid.

Ed è sempre il medico di base ad assegnare una prima linea terapeutica in caso di sintomi, in attesa che il paziente venga contattato dai medici delle squadre del territorio.

In ultima istanza è comunque attraverso il medico di base che il paziente viene «scarcerato» dalla quarantena dall'Unità operativa di Prevenzione collettiva ed è sempre lo stesso camice bianco che si preoccupa di inviare o consegnare il certificato di guarigione alla persona negativizzata. Ora, in giorni come questi del week end lungo di Pasqua, i medici di famiglia chiudono al pubblico il proprio ambulatorio e non è detto che tutti abbiano la strumentazione tecnologica, l'aggiornamento informatico utile a poter accedere alla piattaforma dedicata all'assistenza Covid anche fuori dal proprio studio privato. Ecco che quindi si crea una sorta di stallo per il paziente positivizzato proprio in queste giornate festive e per quello, di contro, che ha scoperto di essere guarito, al termine della quarantena obbligatoria.

Il piano B per i pazienti in queste situazioni, dunque, resta la telefonata al servizio di continuità assistenziale, ovvero l'ex Guardia medica, attiva dalle 8 alle 24 dei giorni festivi, oppure, in ultima analisi, al 118. «Il paziente dopo aver ricevuto l'esito del tampone deve auto-sorvegliarsi e restare in isolamento - spiegano alla Guardia medica di Caserta -. L'esito in genere è caricato istantaneamente sulla piattaforma e, quindi, al paziente che non può allertare il proprio medico deve aspettare che venga contattato dai medici dei Team Covid, ma questo significa un'attesa di alcuni giorni che già di norma è tale. quando c'è il contatto poi gli stessi medici organizzano la visita in caso di necessità o la terapia che occorre, secondo i sintomi lamentati dal paziente telefonicamente».

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Ed è questo lo scenario che si prospetta per i pazienti che risulteranno positivi in queste giornate, fino a martedì. «È chiaro che poi martedì dovranno allertare il medico di base che probabilmente procederà secondo prassi», continua il medico in servizio. L'alternativa potrebbe essere quella di chiamare direttamente l'unità operativa di Prevenzione collettiva, «ma anche in questo caso è poco probabile trovare una risposta prima di martedì», aggiunge. Dunque, nella sfortuna di essere contagiati dal Covid c'è quella aggiuntiva di risultare infetti durante i giorni di festa in cui è imperativo restare in casa, in isolamento, e aspettare che i medici di base rientrino nei propri ambulatori.

Per la terapia, poi, è possibile chiamare l'ex Guardia Medica o il 118 che a fronte di sintomi più complessi e gravi non potranno far altro che inviare un'ambulanza, in attesa che dalla pubblicazione dell'esito sulla piattaforma si mobilitino i camici bianchi dei Team Covid, rallentati dal fatto di non essere compulsati dal medico di medicina generale.

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