«Cur'Arti», in Campania nasce
​il primo museo-ambulatorio d'Italia

«Cur'Arti», in Campania nasce il primo museo-ambulatorio d'Italia
Mercoledì 23 Settembre 2020, 17:20 - Ultimo agg. 22:01
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Parte da Napoli la prima rete in Italia di collaborazione di networking fra Aziende Ospedaliere, ASL, ed Istituti e Luoghi di Cultura finalizzata all’applicazione dell’Arteterapia ed alla promozione di progetti di inclusione sociale e culturale e di accessibilità all’arte. Si chiama Cur’Arti, e significa “curarsi con l’arte” ed è stato ideato e realizzato dalla dott.ssa Francesca Barrella, medico chirurgo specializzato in Medicina Interna, responsabile dell’Angiologia del Centro Cardioangiologico Medicor di Pozzuoli. Il progetto ha ottenuto importanti adesioni a partire dal direttore generale dott. A. D’Amore e del direttore sanitario Dott.ssa Monica Vanni dell’intera ASL NA 2, del direttore generale M. Di Mauro dell’Azienda Ospedaliera “Ospedali dei Colli”(C.T.O.-Monaldi-Cotugno), del prof. Paolo Ascierto oncologo direttore dell’Unità di immuniterapia oncologica dell’ospedale “G.Pascale” di Napoli in collaborazione con il Polo Museale Campano (Anfiteatro di Capua, Museo Antica Capua, Palazzo Reale di Napoli, MANN, Parco Archeologico di Paestum..) grazie alla collaborazione della dirigente M. Ragozzino e del funzionario Alessia Fuscone. La rete coinvolge anche il circuito universitario extraregionale, come l’Università ROMA 4 Foro Italico per l’ adesione del rettore Fabio Pigozzi e l’Università della Calabria facoltà di matematica per l’adesione della prof.ssa Delly Fabiano.

Un’eccellenza tutta napoletana che si estenderà dal circuito italiano a quello europeo nell’imminente coinvolgimento del circuito universitario della Danimarca nella mediazione della napoletana dott.ssa Daniela Marra, curatrice e critica di Arte Contemporanea, in collaborazione con la rivista italo-danese Il Ponte. La direttrice del Polo Museale di Capua, dott.ssa Ida Gennarelli, e l’ideatrice e promotrice di Cur’Arti la dott.ssa Francesca Barrella presenteranno il progetto nell’evento culturale in occasione della Giornata del Patrimonio Europeo che si svolgerà il 27 settembre alle ore 11.00 presso l’Anfiteatro Campano. Sarà inoltre inaugurata al pubblico la collezione Cur’Arti”, unica nel suo genere, costituita da una raccolta di opere donate da straordinari artisti a favore della creazione del primo “Museo-Ambulatorio” in Italia che verrà avviato presso gli ambulatori dell’ASL NA 2 e dell’Azienda Ospedaliera “Ospedali dei Colli” presso l’Ospedale “Ascalesi”, grazie anche al contributo di Aziende farmaceutiche come AGATON e PIESSEFARMA e che sarà gestito dalla dott.ssa Barrella e dalla dott.ssa Silvana Figlioli riabilitatrice psichiatrica e Loredana Barrella esperta di psicomotricità. La collezione ha raccolto opere di artisti di rilievo internazionale come Zerha Dogan, Pierre-Yves Le Duc, Domenico Sepe e Maurizio Ponticello, Isabella Ducrot, Veronica della Porta, Emanuela Ughi, Barbara Ciardo (COMIX), Eugenio Bennato, Gea Palumbo ideatrice del Museo delle Donne, Alfredo Troise, Bruno Ciniglia. Un secondo importante evento culturale di presentazione del progetto Cur’Arti e della collezione si svolgerà il 22 ottobre alle ore 20 30 al MANN, in presenza di direttori di musei e direttori di aziende sanitarie. Nel Webinar del 27 maggio organizzato dall’Associazione Giovani per l’UNESCO con il prof. M. Trimarchi (Università di Bologna) e A.L. Tarasco (Direzione Generale Musei MIBACT), la dott.ssa Barrella ha espresso l’importanza dell’Arte che Cura in questo periodo di emergenza Covid ed il ruolo del Museo Ambulatorio :

“Il museo dunque diventa come già affermato, uno “spazio di dialogo a più voci, di ri-acquisizione, ri-creazione, re-interpretazione dell’identità individuale e collettiva” in questo momento doloroso e traumatico. L’inserimento all’interno di “contesti di Bellezza”, favorisce la ripresa del benessere, della condivisione sociale. Il Museo, si offre come luogo di accoglienza. Il Museo è la nostra nuova casa, il rientro nella comunità persa nella quarantena. Attraverso la fruizione delle collezioni artistiche, e l’attiva partecipazione al progetto culturale, si intraprende un’ esperienza “attiva” e terapeutica di riconciliazione con le proprie radici archetipiche, innestate nella memoria storica della propria terra di appartenenza, della propria comunità. Come citato nella Convenzione per la Salvaguardia della Conservazione Integrata, la perdita della memoria storica conduce ad amputazione della coscienza del futuro”.

In questo momento di Emergenza, io penso che Arte e Cultura siamo strumenti per l’Accoglienza. Il museo deve oggi essere inteso, come non mai, Luogo di Inclusione sociale, un luogo di “democratizzazione” della Cultura, che deve rendersi accessibile e fruibile a tutti, in uno stato di equità e di pari opportunità. Arte è Accoglienza, Solidarietà. Sofocle scriveva “l’opera umana più bella è di essere utile al prossimo”

 
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