Iniziati due settimane fa, i lavori di demolizione dei ruderi di Bagnara e la bonifica della sua spiaggia sarebbero dovuti finire entro fine maggio. Ma gli operai incaricati dal municipio di Castel Volturno sotto la sabbia dove c'erano le ville erose dal mare hanno trovato una seconda Bagnara. Così, la consegna della spiaggia alla comunità locale slitta di almeno un paio di settimane. Pressappoco, la stessa quantità di materiale di costruzione presente all'esterno, infatti, è stata scoperta anche sotto l'arenile della località al confine col Comune di Mondragone.
Si tratta di cemento, mattoni, ferro e materiale di costruzione vario tutto infossato negli ultimi vent'anni dagli eventi climatici che stanno mettendo in ginocchio questa parte della costa. Peraltro, fra i materiali tirati fuori dalla sabbia è spuntato anche dell'eternit. Per cui, è stata necessaria una caratterizzazione dell'area. E il pericoloso rifiuto speciale è stato stoccato insieme agli altri in attesa che si individui un sito di raccolta idoneo al suo smaltimento. Insomma, un colpo di coda della spiaggia di Bagnara, divenuta famosa per quei ruderi che insieme a tanto degrado restituivano anche un fascino magnetico su numerosi fotografi.
Non a caso il regista Edoardo De Angelis qui ha girato la scena principale del suo ultimo film, Il Vizio della Speranza. Ma torniamo ai lavori di bonifica, che per fortuna non si sono ancora fermati e che continuano. Peraltro l'abbattimento dei sei ecomostri rappresenta solo il primo step di un'operazione globale che prevede la demolizione di altri nove immobili sulla stessa spiaggia. Anche in questo caso si tratta di ville ormai abbandonate dai rispettivi proprietari perché minate strutturalmente dal fenomeno dell'erosione.
I COSTI
Il costo del progetto è di un milione e mezzo di euro, che non peserà sui contribuenti di Castel Volturno perché frutto di un accordo fra gli enti locali e quelli centrali che ha consentito il finanziamento dell'operazione con capitali regionali e statali. Ma a Castel Volturno al netto delle ville di Bagnara, che rappresenta solo un chilometro lineare dei suoi ventisette totali di costa, ci sono altre centinaia di ruderi. Si tratta di un patrimonio d'immobiliare anche questo abbandonato nel corso degli anni dai rispettivi proprietari che non hanno retto all'avanzare del degrado in cui è sprofondata tutta l'area. E il deterioramento di questi immobili, con il pessimo scenario che offrono, paradossalmente affossa ancora più i tentativi di recupero della zona. In linea teorica sarebbe non complicato demolire anche questi ruderi e bonificare le aree dove si trovano. Ma qui ci troviamo a Castel Volturno, una delle città più difficili d'amministrare d'Italia, dove ogni cosa è più complicato che altrove. In assenza di interventi istituzionali centrali dovrebbe essere la comunità locale a farsi carico delle relative spese e il municipio ha le casse in default strutturale da almeno sei anni. Non ci sono soldi, meno personale comunale che possa lavorare ai progetti di demolizione, che richiedono un iter burocratico piuttosto farraginoso. Per cui, l'intervento a Bagnara ha la doppia valenza, quello immediato, di restituire un chilometro lineare di spiaggia al suo quartiere, ma anche quello simbolico, attraverso il quale la comunità locale spera possa rappresentare l'inizio di un percorso che porti la città costiera a scrollarsi dei mali.
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Demolizioni a Castelvolturno:
scoperto eternit, rallentano le ruspe
di Vincenzo Ammaliato
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Mercoledì 22 Maggio 2019, 08:31 - Ultimo agg. :
08:56
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