Di Maio con il fratello del boss pentito:
«Ho fatto mille foto, non sapevo chi fosse»

Il vicepresidente della Camera Di Maio con Salvatore Vassallo
Il vicepresidente della Camera Di Maio con Salvatore Vassallo
di Lorenzo Calò e Lorenzo Iuliano
Domenica 6 Novembre 2016, 19:56 - Ultimo agg. 7 Novembre, 09:37
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CASERTA - Potrebbe essere un incidente politico o una «polpetta avvelenata». Un'iniziativa elettorale che si conclude con una foto che rischia di creare un caso. Protagonista è il vicepresidente della Camera dei deputati, Luigi Di Maio del Movimento Cinque Stelle, ritratto insieme con Salvatore Vassallo, fratello del pentito del clan dei Casalesi Gaetano e a sua volta sotto processo per disastro ambientale, con l'accusa di aver avvelenato il territorio della Terra dei fuochi, in particolare l'area tra Giugliano e Parete. La foto è stata scattata il 2 novembre scorso nel ristorante «Zì Nicola» di Cesa, in provincia di Caserta, di proprietà della famiglia, dove Di Maio era arrivato al termine di un evento sul No al referendum.
Pronta la replica del vicepresidente della Camera Di Maio: «Sono stato a Cesa lo scorso 2 novembre per un incontro organizzato dagli attivisti del movimento sul No al Referendum - ha detto - Dopo l'evento gli attivisti mi hanno portato a cena in un ristorante della zona. Non conoscevo i proprietari e come spesso accade mi hanno chiesto una foto. Avrò fatto centomila foto in questi anni. Non avevo idea di chi fossero. È una foto scattata prima di andare via. Io lotto tutti i giorni contro chi ha avvelenato la nostra terra e non voglio minimamente che una foto possa intaccare anni di battaglie. Il movimento 5 stelle è in prima linea nella lotta alla criminalità. Io la camorra la voglio distruggere e non ho nessun contatto con queste persone".
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