In via Cancello, zona Grotticella Scrarfato, fra Cancello Scalo e Maddaloni, c'era una piccola fabbrichetta all'aria aperta di pedane aggiustate e poi rivendute in maniera abusiva. La guardia di finanza del nucleo di Caserta ha sequestrato quattro zone, sotto la guida del capitano Andrea Mascia. Al termine delle attività, sono state denunciate sei persone. Il «pallet» da imballaggio, quindi le pedane di legno usate per trasportare merci - note come bancali - erano entrate nel circuito del mercato nero che si incrocia con il riciclo del materiale spesso eseguito in maniera illegale, a danno dell'ambiente e della sicurezza ma che influisce anche sull'economia. Questo è quanto emerge dall'ultima operazione della Guardia di Finanza di Caserta i cui militari hanno sequestrato oltre 25 mila unità di pallet irregolari denunciando a piede libero 6 persone per i reati di contraffazione, ricettazione e gestione dei rifiuti non autorizzati.
Il comando provinciale delle Fiamme Gialle ha coordinato un vasto piano di interventi in materia di contraffazione, frode nell'esercizio del commercio, ricettazione e reati ambientali, con l'obiettivo di contrastare i fenomeni illeciti e di abusivismo proprio nel settore della commercializzazione e della riparazione di pallet da imballaggio: una operazione partita dalle zone industriali di Marcianise e Maddaloni che si è però estesa nella zona Asi di Teverola e Succivo.
Il mercato nero dei pallet causa un danno all'economia nazionale, con ripercussioni sulla sicurezza delle merci, dei lavoratori e dell'ambiente, in quanto anche lo smaltimento delle pedane da imballaggio, assemblate con legni trattati, colle e vernici, va effettuato secondo le norme previste per i cosiddetti rifiuti speciali.
Anche grazie alla perizia immediata dei consulenti del citato Consorzio, hanno trovato 25.733 pedane non a norma: alcune avevano il marchio «Epal» (l'organizzazione che certifica le pedane) contraffatto ed altre, invece, non potevano essere commercializzate. Sequestrati centinaia di blocchetti con marchio Epal contraffatto e migliaia di macchinari. In un caso è stato rinvenuto un timbro a fuoco costruito artigianalmente per apporre il marchio Epal mendace.