Disoccupata e madre di tre figli:
niente acqua, interviene la Caritas

Disoccupata e madre di tre figli: niente acqua, interviene la Caritas
Martedì 14 Maggio 2019, 09:53
2 Minuti di Lettura
Italgas mette i sigilli al contatore dell'acqua di una utente perché morosa. La Caritas interviene per consentire la riattivazione. Accade a Caserta. La protagonista - disoccupata e madre di tre bambini - il 18 marzo, dopo essersi trasferita in una nuova casa, si è vista negare l'attivazione del servizio per il mancato pagamento di alcune bollette pregresse, per un ammontare complessivo di 285 euro.

Un importo che la signora - che ha un reddito Isee inferiore a 400 euro annui e percepisce il reddito di inclusione ha sostenuto di non poter versare. Inutili le proteste della donna che, dopo quasi due mesi, ha chiesto aiuto alla Chiesa. Da qui l'intervento della Caritas, della parrocchia di San Lorenzo Martire, del comitato Città viva e del centro sociale ex Canapificio (rappresentati rispettivamente da don Antonello Giannotti, don Nicola Lombardi, Virginia Crovella e Vincenzo Fiano) che, dopo un lungo incontro tenuto ieri mattina negli uffici di via Collecini, sono riusciti almeno ad ottenere che per la donna venisse predisposto un piano di rientro e una rateizzazione. La prima rata, del valore di 140 euro, verrà anticipata dalla Caritas, per far sì che vengano finalmente tolti i sigilli al contatore. La società sostiene infatti che è impossibile ripristinare il servizio se prima non viene versata almeno una rata. Si tratta tuttavia di una soluzione che risolve solo in parte il problema fa notare Vincenzo Fiano del comitato Città Viva perché è assurdo che la riattivazione del servizio sia subordinata al pagamento di questo primo bollettino.

 

L'acqua è un bene primario. Viene da chiedersi per quanto tempo ancora la signora sarebbe rimasta senza fornitura se la Caritas non fosse intervenuta. E chissà quante famiglie in città si trovano nella stessa situazione e non sono nelle condizioni di far fronte al pagamento. Eppure esistono leggi chiare al riguardo. Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 29/08/16, al primo comma dell'articolo 3 (pubblicato in Gazzetta ufficiale in data 14 ottobre 2016 numero 241), stabilisce che in nessun caso l'utenza idrica può essere disalimentata alle famiglie che vivono in condizioni di disagio economico e sociale. E nel caso in cui si tratti di un'impresa che gestisce il servizio in regime di monopolio il Codice civile tabilisce che non ci si può rifiutare di stipulare dei contratti di fornitura. La richiesta di pagamento è allacciata a un estratto conto dal quale nulla si evince rispetto alle cifre richieste. Non ci sembra un modo corretto. Siamo amareggiati conclude Fiano - abbiamo intenzione di investire del caso anche il Comune e la Prefettura e segnaleremo questa pratica commerciale al Garante dei consumatori». La società sostiene di aver agito in modo trasparente e di aver applicato l'iter previsto dalla legge. Il braccio di ferro è appena cominciato.
da. vo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA