CASERTA - Sfinito da 16 anni di latitanza, il boss forse era pronto ad arrendersi. E se c’è stata una trattativa per l’arresto del capoclan Michele Zagaria, lui sarebbe stato il primo a saperlo. Questo, almeno, è ciò che emerge dagli atti depositati lunedì ai giudici dell’Ottava sezione del tribunale del riesame dai magistrati che indagano sulla presunta trattativa tra pezzi di Stato e clan dei Casalesi.
Il boss era stufo della vita da «topo» nascosto nella tana. Rosaria Massa, la bionda «sentinella» che viveva con lui nella villa di via Mascani a Casapesenna, lo ha raccontato: «Zagaria si era stancato di condurre la vita da latitante e pensava che il suo arresto avrebbe potuto consentire ai suoi familiari di vivere serenamente».
Camorra. La rilevazione della donna che lo ospitava: «Il boss Zagaria stanco di vivere nel bunker»
Mercoledì 25 Novembre 2015, 18:06
- Ultimo agg. 08:27
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