Droga nella cassa del ristorante:
sgominata la gang di Terra di Lavoro

Droga nella cassa del ristorante: sgominata la gang di Terra di Lavoro
di Biagio Salvati
Mercoledì 16 Giugno 2021, 08:32
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Sono accusati di detenzione e spaccio di cocaina e hashish, in concorso, consumati tra i comuni di Santa Maria Capua Vetere e Capua i cinque arrestati dagli agenti della squadra mobile di Caserta che hanno eseguito l'ordinanza in collaborazione con il Reparto Prevenzione Crimine della Campania, dei commissariati di polizia di Santa Maria Capua Vetere, Marcianise, «San Paolo» di Napoli e di Spoleto. I provvedimenti, firmati dal gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, sono stati emessi a conclusione di un'articolata attività d'indagine e di intercettazioni telefoniche, ambientali e video riprese, supportati da continui servizi di osservazione, controllo e pedinamento oltre alle dichiarazioni di diverse persone informate sui fatti.
Tutto è partito da una perquisizione a carico di un giovane residente a Santa Maria Capua Vetere, trovato in possesso di cinque grammi di cocaina e di un bilancino di precisione: il tutto era nascosto occultati sotto il registratore di cassa all'interno del ristorante di sua proprietà.


Attraverso l'analisi del cellulare del giovane, è stato possibile arrivare a una serie di utenze telefoniche intestate a soggetti che, nel territorio sammaritano, si dedicavano allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Successivamente, attraverso altre attività tecnica di intercettazione, è stato possibile «cristallizzare» numerose cessioni di stupefacenti a favore di locali consumatori e di individuare il pezzo grosso: ovvero uno dei fornitori di droga, residente in provincia di Napoli. L'indagine poi ha consentito di identificare altri 12 soggetti ritenuti responsabili di decine e decine di cessioni di sostanze stupefacenti, avvenute tra il 2018 e il 2019 nel territorio di Santa Maria Capua Vetere, a favore di giovani del luogo.

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La richiesta cautelare della Procura diretta da Maria Antonietta Troncone è stata soddisfatta dal gip che firmato il provvedimento restrittivo nei confronti di cinque indagati. In particolare, i destinatari della misura sono: Massimo Maioriello 33 anni; nei cui confronti è stata disposta la custodia cautelare in carcere; Nicola Cammisa 29 anni e Vincenzo Agliarulo, 61 anni nei cui confronti sono stati disposti gli arresti domiciliari; Bruno Maioriello 62 anni; Donato Carnevale, 51 anni nei cui riguardi è stato disposto l'obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. Contestualmente all'esecuzione sono state delegate ed eseguite ulteriori perquisizioni personali e locali, tra Santa Maria Capua Vetere, Capua, San Prisco e Melito di Napoli, nei confronti di altre 7 persone, indagate in stato di libertà. Donato Carnevale, di Marcianise è un nome già noto alle cronache: già arrestato e condannato per fatti di droga è stato coinvolto in passato quasi quindici anni fa in un traffico internazionale di marijuana ed hashish, condotto per conto di personaggi vicini ad un clan locale La droga, proveniente in grandi quantità dall'Olanda, alimentava lo spaccio al dettaglio controllato dai Belforte a Marcianise e in vari altri comuni del Casertano. Un'indagine che gli costò una condanna a 11 anni (coinvolta anche la sorella).
Il gruppo aveva organizzato acquisto, trasporto e distribuzione degli stupefacenti, effettuando trasporti di droga dall'estero. Anche Massimo Maioriello, di Santa Maria Capua Vetere è conosciuto alle forze dell'ordine per essere stato fermato in precedenti blitz antidroga così come Nicola Cammisa accusato in passato di spaccio all'esterno delle scuole della sua zona tra Macerata e Portico di Caserta.

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