Drogato alla guida, ha ucciso
un fruttivendolo: libero dopo 48 ore

Drogato alla guida, ha ucciso un fruttivendolo: libero dopo 48 ore
di Gabriella Cuoco
Martedì 17 Settembre 2019, 09:31
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Torna in libertà, dopo appena quarantotto ore, Raffaele Crisci, il 28enne che ha investito e ucciso sotto effetto di droga il 54enne Palladino Ventrone. Ieri mattina, il giudice del tribunale di Santa Maria Capua Vetere Ivana Salvatore ha provveduto a scarcerare il giovane di Arienzo con l'obbligo di firma, presso i carabinieri della stazione locale. Una decisione che ha lasciato i familiari della vittima senza parole e, soprattutto, sconcertati. La rabbia per la morte del congiunto, anche sul luogo dell'incidente, era fin troppo evidente.
 
Crisci, con precedenti penali per spaccio di sostanze stupefacenti, si è difeso davanti al giudice affermando che stava viaggiando ad una velocità sui 60/70 chilometri all'ora e di aver visto immettersi in strada all'improvviso l'Apecar di Ventrone da un vialetto laterale, che costeggia le villette sulla Nazionale Appia, subito dopo il distributore di benzina Di Francesco. A quel punto ha cercato in tutti i modi di evitarlo ma non è riuscito nella manovra; l'impatto è stato talmente violento che Ventrone è stato scaraventato fuori dall'abitacolo.
La morte di Dino, così veniva chiamato da tutti il fruttivendolo ambulante della frazione di Montedecoro, resta ancora impressa nella mente dei maddalonesi e dei tanti che lo conoscevano per la sua bontà e l'altruismo. Spesso e volentieri, il 54enne regalava frutta e verdura alle famiglie bisognose. Dello schianto sulla Nazionale Appia di venerdì mattina, intorno alle 6, se ne continua a parlare: fino a ieri sera erano ancora ben impressi sull'asfalto i segni di una lunga frenata.

La Fiat Punto guidata da Crisci ha tamponato con violenza, a causa dell'alta velocità, subito dopo una curva pericolosissima, l'Apecar di Ventrone che era diretto al mercato ortofrutticolo. Il giovane Crisci, residente in via Cappuccini ad Arienzo, operaio presso una ditta di pulizie di Maddaloni, è finito agli arresti domiciliari nel tardo pomeriggio di venerdì dopo essere risultato positivo al test tossicologico. Subito dopo l'incidente, sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione locale agli ordini del maresciallo Di Carluccio su disposizione del capitano della Compagnia di Maddaloni, Scollato, che hanno chiesto persino i rinforzi di altre tre unità in quanto il tratto era completamente off limits, soprattutto a causa della frutta sparsa su tutta la carreggiata in entrambe i sensi di marcia. Il traffico, infatti, è rimasto bloccato fino a mezzogiorno, soprattutto, in direzione Maddaloni, per chi proveniva dal Beneventano e, quindi, anche dai Comuni della Valle di Suessola.

Ad aiutare i militari dell'Arma, intorno alle 8 circa, sono giunti anche alcuni agenti del comando locale di Polizia Municipale coordinati dal capitano Renga. Il traffico della Nazionale Appia si è ripercosso anche sulla zona interna di Maddaloni; via Caudina è rimasta intasata fino ad ora di pranzo. Il corpo del 54enne è rimasto riverso sul ciglio della strada, coperto da un lenzuolo bianco per oltre due ore. Numerose le persone accorse sul posto, specialmente quelle residenti nel complesso di villette che si trova sia nella parte esterna che interna alla Nazionale. I funerali di Ventrone, che si terranno presso la chiesa di Sant'Alfonso, quasi sicuramente si terranno a fine settimana in quanto, almeno fino alla tarda serata di ieri, non ancora era stata data disposizione sull'autopsia.
 
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