E' caccia al nemico invisibile,
La provincia di Caserta divisa
in 16 zone, Esercito in strada

E' caccia al nemico invisibile, La provincia di Caserta divisa in 16 zone, Esercito in strada
E' caccia al nemico invisibile, La provincia di Caserta divisa in 16 zone, Esercito in strada
di Marilù Musto
Lunedì 16 Novembre 2020, 16:27
3 Minuti di Lettura

La provincia di Caserta divisa in sedici zone. Aversa, Casal Di Principe, San Cipriano d’Aversa, Castel Volturno e Cellole sono le aree più «calde», dove la sfida alla diffusione del Covid-19 richiede eclettismo. E per questo, il questore di Caserta, Antonio Borrelli, esce dal collegamento web con il comitato di ordine e sicurezza con una certezza in più: «Possiamo farcela a controllare il territorio, ma in nostro soccorso sono arrivati i militari dell’Esercito. Era necessario, ci troviamo di fronte a 104 Comuni, solo tre sono senza contagi». Si cambia strategia: più divise in strada, meno cittadini che si spostano. La zona rossa è una realtà, da domenica.

I NUMERI
Ci saranno 50 unità in più a presidiare le strade dell’intera provincia di Caserta, al netto della presenza di carabinieri, polizia, guardia di finanza e polizia locale in servizio nei Comuni che sono investiti di un ruolo difficilissimo: dare la caccia al nemico invisibile, il virus Sars-Cov-2, che «vive» grazie agli spostamenti delle persone. «Ogni zona è di competenza di una forza di polizia diversa - dice Borrelli - abbiamo preferito questo metodo per essere anche più chiari e chirurgici. Non tralasciando l’ordinario. In questo periodo non sono, ad esempio, diminuite le violenze in famiglia e dobbiamo far fronte anche a questo. Se basta una denuncia online per far partire un’indagine, serve poi necessariamente la presenza del denunciante in questura o in commissariato. Quindi gli uffici sono funzionanti, tutti». Anche il commissariato di Aversa - chiuso due settimane fa per un cluster - è attivo. Ci sono ancora cinque poliziotti in convalescenza per Covid, ma nel distretto si lavora come al solito.

IL DECESSO
Proprio ieri è giunta invece la notizia della morte di un agente, in servizio in via Diaz ad Aversa, dopo essere risultato positivo al Coronavirus: si tratta di Vincenzo Spadarella, agente di 54 anni.

La notizia si è rapidamente diffusa, gettando nello sconforto parenti, amici e colleghi. «Non ho perso un collega ma ho perso un fratello con il quale ho trascorso i momenti più belli della mia carriera. Era un compagno di pattuglia con il quale bastava solo uno sguardo per capirci a volo. Ci siamo divisi la vita insieme. Non riesco a trovare pace e parole», ha scritto su Facebook domenica Salvatore, uno dei suoi ex colleghi.

I PICCOLI COMUNI
Ma la percezione della diffusione del virus è diversa nei piccoli comuni, periferie ignote e spesso senza edicole in paese che hanno pochi casi. Pontelatone, ad esempio, dove però il contagio sta man mano crescendo. Oppure Ciorlano. «Nei Comuni con pochi abitanti - ha spiegato il questore - non abbiamo chiesto la collaborazione della polizia municipale perchè il personale è ridotto all’osso. Spesso i sindaci hanno in organico due o tre caschi bianchi, è impossibile organizzare dei turni con questi numeri». E c’è, invece, chi aiuta a segnalare assembramenti alle forze dell’ordine. Come a Pignataro Maggiore, dove i cittadini sono molto attivi sui social nel fotografare e denunciare. Intanto, aumentano i contagi anche a Trentola Ducenta, Lusciano e Cesa. E proprio il sindaco di Cesa, enzo Guida, sabato ha dichiarato: «La nostra comunità piange la morte un nostro concittadino deceduto per Covid19. Era ricoverato in ospedale e, anche nel suo caso, il virus è stato è più forte. Sebbene il bilancio di oggi ci indica 320 positivi attuali, con un buon numero di guariti, non possiamo di certo rallegrarci».
 

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