Ecco la sentenza «ammazza sanzioni»
la rivincita dei multati

Ecco la sentenza «ammazza sanzioni» la rivincita dei multati
di Giuseppe Miretto
Mercoledì 22 Maggio 2019, 08:26
3 Minuti di Lettura
Il Comune si arrende, azzoppato lo «Street control»: prima conseguenza della sentenza del Giudice di Pace di Maddaloni che limita l'utilizzo del rilevamento delle infrazioni del codice della strada mediante telecamera, posizionata sulle vetture dei vigili urbani, connessa a un tablet e in remoto con le banche dati della motorizzazione. È una rivincita parziale dei multati.

Sospesa la contestazione, attraverso il sistema delle «multe a strascico», relativamente all'omessa revisione obbligatoria dei veicoli e alla mancata copertura assicurativa. Queste ultime due infrazioni, secondo il giudice onorario Alfonso Di Nuzzo, vanno contestate in maniera immediata al trasgressore. Diversamente sono nulle, come sancito nella sentenza numero 10819/18, che ha suscitato molto clamore. Bocciata invece la procedura di contestazione in differita con convocazione postuma in ufficio delle persone sanzionate, controllo aggiuntivo della certificazione dei veicoli ed elevazione dei verbali.
 
Ridotta pertanto e di molto l'attività di controllo delle telecamere utilizzate dalla Polizia Municipale. Lo «street control» è solo un supporto per l'operatore e non un «dispositivo automatico» e per la produzione seriale di multe. In concreto, le infrazioni vanno contestaste immediatamente nel caso di divieto di sosta se è presente il proprietario del veicolo e sempre pure nel caso di omessa revisione di veicolo ai sensi dell'articolo 80 del Codice della Strada. Pena la nullità delle sanzioni che vale anche nel caso della mancata di copertura assicurativa. Il Comune ha scelto la cautela e un comportamento di autotutela contro il rischio di una valanga di ricorsi. Grazie alla «sentenza ammazza multe» vengono contestate, con tempi rapidissimi, solo le contravvenzioni per divieto di sosta dove è documentato l'abbandono del veicolo.
I NUMERI
Una circostanza che rappresenta il 70 per cento delle migliaia di contravvenzioni (elevate anche con un ritmo di mille al mese) fatte dallo scorso agosto. La cautela è dettata anche dal fatto che si controllano attentamente le contravvenzioni per i divieti di sosta. Fioccano le sentenze di annullamento nel caso in cui «oltre alle riprese fotografiche non sono state riprodotte informazioni esaustive sulla posizione del veicolo». «Non a caso commenta Giuseppe De Lucia, vigile urbano e segretario provinciale dell Cas-Ral- abbiamo più volte, a scopo preventivo, sollevato dubbi o perplessità sull'addestramento del personale. Ma il tutto era finalizzato a tutelare tutto l'enorme lavoro fatto, al professionalità dei vigili e certificare anche la correttezza delle procedure seguite».
LA LOTTA
Ma la guerra in punta di diritto sembra solo all'inizio. Si coltivano dubbi su un sistema (telecamere, banche dati, notifica in differita delle multe) che non è omologato. Contestato l'utilizzo senza preavviso del rilevamento elettronico già obbligatorio per l'autovelox. Per i contestatori la Polizia Municipale di Maddaloni non farebbe controlli ma agguati senza praticare la giusta informazione e la deterrenza. I più convinti dell'urgenza di avviare ricorsi avversi alla sentenza sono proprio i caschi bianchi. «Abbiamo letto la circolazione del Viminale anticipa Franco Notarstefano, vigile dalla Rsu aziendale- che invece dà valore alla prassi consolidata di eseguire controlli d'ufficio aggiuntivi su quanto rilevato in strada».
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