Ecocar, diktat dei commissari:
Caserta a un passo dall'emergenza

Ecocar, diktat dei commissari: Caserta a un passo dall'emergenza
di Daniela Volpecina
Sabato 19 Gennaio 2019, 14:00
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Niente più proroghe per il consorzio Ecocar Ambiente. L'aut aut è arrivato al Comune di Caserta dai commissari straordinari che hanno assunto la reggenza del gruppo societario all'indomani dell'interdittiva antimafia emessa dalla prefettura di Latina il 24 gennaio dello scorso anno. L'appalto quinquennale è scaduto esattamente un mese dopo. Da allora la Ecocar ha continuato ad operare in regime di proroga e sotto l'egida dei commissari per scongiurare l'interruzione di un servizio di pubblica utilità quale è quello della raccolta rifiuti.
 
Con una serie di atti dirigenziali, il Comune ha così deciso di autorizzare il consorzio affinché continuasse ad occuparsi della gestione dell'igiene urbana fino all'aggiudicazione della nuova gara. Una gara pubblicata solo a giugno dello scorso anno (con un ritardo di circa quattro mesi) e finita poi nel mirino dei magistrati della Dda nel successivo mese di novembre nell'ambito di una inchiesta che è tutt'ora in corso. Da qui la fase di stallo e l'ultimatum dei commissari che nel corso di un incontro, tenuto due giorni fa a Palazzo Castropignano, hanno chiesto tempi certi per un nuovo affidamento ed esortato l'amministrazione comunale ad individuare, nel più breve tempo possibile, una soluzione alternativa per mettere fine a questo stato di cose.

Il sindaco Carlo Marino, il segretario comunale Salvatore Massi, gli assessori e i dirigenti al ramo sono dunque al lavoro per comprendere quale percorso intraprendere alla luce dell'attuale quadro normativo in materia ambientale e tenendo conto dell'interdittiva, delle prescrizioni previste in questi casi dalla legislazione antimafia e naturalmente anche dell'inchiesta della Dda. Tra le ipotesi ventilate quella di un affidamento temporaneo che non abbia una durata superiore ai sei mesi (una sorta di mini gara che faccia da ponte tra il vecchio e il nuovo appalto) oppure una collaborazione con una delle aziende che operano in uno dei Comuni limitrofi previo accordo con quell'amministrazione. Tutte le strade sono aperte, questo è ciò che trapela dai corridoi dell'ente. Non si esclude l'annullamento della gara precedente (una gara del valore di 116.302.306,75 euro e della durata di sette anni alla quale avevano partecipato il consorzio Cite, la società Tekra e il raggruppamento temporaneo di imprese facente capo alla Energetika Ambiente) e l'indizione di un nuovo bando anche se in questo caso i tempi sarebbero infinitamente più lunghi. Al Comune sono dunque ore di studio, di dialogo e di interlocuzione. E non solo con i commissari. A voler essere tranquillizzati in questa fase sono soprattutto i lavoratori. Alla futura gestione del servizio di nettezza urbana in città fa da contraltare infatti un'altra questione altrettanto insidiosa, legata al pagamento del canone mensile alla Ecocar e quindi degli stipendi ai dipendenti.

I 180 operatori (166 a tempo indeterminato e 14 interinali) hanno infatti dichiarato una giornata di sciopero per sabato 26 gennaio per rivendicare le spettanze di dicembre. Ma al Comune fanno sapere che i ritardi non sono legati alla carenza di liquidità (l'importo di circa un milione di euro, a tanto ammonta il canone mensile, è infatti già in bilancio) bensì a problemi procedurali e tecnici. Il sistema indiretto di pagamento, utilizzato dal Comune fino al mese scorso (proprio perché la Ecocar è stata colpita da interdittiva antimafia, l'ente non può versare il denaro direttamente al consorzio) pare non possa essere più impiegato. Da qui le difficoltà dell'amministrazione che non sa in questa fase come materialmente versare i soldi destinati ai lavoratori. I ritardi hanno innescato inevitabilmente il malumore della categoria che minaccia di incrociare le braccia ad oltranza. Sul tema i lavoratori terranno anche un'assemblea di due ore nella giornata di martedì alla fine di ogni turno lavorativo per discutere tra l'altro anche di altre problematiche legate al nodo sicurezza, al sovraccarico di lavoro, all'impiego di mezzi non a norma e all'assenza di garanzie sul futuro della categoria.
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