Ecopneus, sfida anti-roghi nella Terra dei fuochi | Foto e video

Ecopneus, sfida anti-roghi nella Terra dei fuochi | Foto e video
di Lorenzo Iuliano
Martedì 2 Febbraio 2016, 10:45 - Ultimo agg. 16:24
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Dalle ceneri della Terra dei fuochi rinasce l'araba fenice del riscatto sociale. Le montagne di pneumatici abbandonati a ogni angolo dell'area a cavallo tra le province di Napoli e Caserta tornano a nuova vita, fino ad essere riutilizzati per creare un campo di calcetto sintetico, come quello inaugurato a dicembre a Gragnano, o a trasformare l'orrore della terra violata in speranza attraverso un concorso fotografico.Il volto buono della Terra dei fuochi lavora ogni giorno in silenzio, come tanti che si impegnano a fermare i veleni. Loro sono quelli di Ecopneus, la società senza scopo di lucro creata dai principali produttori di pneumatici in Italia per assolvere ai loro obblighi di legge rispetto alla gestione degli pneumatici fuori uso e che oggi conta ben 63 soci.

- Ecopneus, l'appello del dg Corbetta: «Non comprate in nero»

Nel 2013 hanno firmato un protocollo per la raccolta straordinaria proprio di pneumatici fuori uso nella terra dei fuochi, quelli che le aziende in nero scaricano senza scrupoli, quelli che alzano colonne di fumo nero, denso e molto nocivo quando vanno in fiamme. L'accordo (siglato con il ministero dell'Ambiente, l'incaricato del ministro dell'Interno per la Terra dei Fuochi, Prefetture e Comuni di Napoli e Caserta) prevede interventi straordinari di raccolta, grazie alle risorse messe a disposizione da Ecopneus.
 


I risultati? Ad oggi, sono circa 820 le tonnellate di pneumatici tolti dalle strade della Terra dei Fuochi e avviati a un corretto recupero da Ecopneus grazie a 201 prelievi in 19 comuni. In testa c'è Napoli, dove sono state effettuate 46 operazioni per un totale di 267,8 tonnellate raccolte, seguono Giugliano e Villa Literno (20 interventi) e Caivano con 19 azioni di recupero pari a 78,7 tonnellate di materiale. A tutto ciò si aggiungono le 8.483 tonnellate dello stock storico di Scisciano, dove giacevano da oltre 20 anni. Un'operazione realizzata con risorse aggiuntive di Ecopneus, che è intervenuta anche in contesti di importanza archeologica, come il sito dell'antica città di Cales (oggi Calvi Risorta nel casertano) dove ha prelevato oltre 11 tonnellate, pari in peso a oltre 1.300 pneumatici da autovettura.

Perno di tutte le attività è il contrasto alle vendite in nero, la principale causa dell'abbandono di pneumatici sul territorio. Dal 2011 è attivo in Italia un sistema di gestione su base nazionale che garantisce il corretto recupero del 100 per cento degli pneumatici immessi regolarmente nel mercato. Si basa sul versamento al momento dell'acquisto di ogni pneumatico nuovo di un contributo ambientale, un importo che serve esclusivamente a finanziare il complesso di operazioni necessarie al trattamento degli pneumatici fuori uso, dalla raccolta presso i gommisti allo stoccaggio fino al trasporto negli impianti di trattamento.Acquistando irregolarmente gli pneumatici questo meccanismo viene a mancare: gli pneumatici sostituiti non possono essere consegnati ai soggetti autorizzati come Ecopneus e sono a rischio di abbandono e inoltre vengono a mancare le risorse economiche necessarie alla loro gestione.«Io scelgo la strada giusta» è il titolo della campagna lanciata contro l'acquisto in nero di pneumatici, fenomeno che diventa anche innesco per i roghi. «Se li acquisti in nero uccidi la tua terra»: con questo messaggio e l'immagine di uno pneumatico che si trasforma nel tamburo di un revolver, la campagna punta ad evidenziare la possibilità per ogni cittadino di dare un contributo concreto alla legalità e per far sì che gli effetti dell'intervento di raccolta straordinaria siano duraturi. Così l'impegno di Ecopneus va oltre quanto previsto dalla normativa. La mission, in base alla legge, è quella di effettuare la raccolta esclusivamente presso i «Punti di generazione» degli pneumatici fuori uso (gommisti, stazioni di servizio, autofficine) e assicurare un corretto recupero. Gli interventi attuati dunque sono in deroga all'attuale normativa e il protocollo è finanziato con risorse economiche extra, messe a disposizione da alcuni soci Ecopneus. «Una scelta coerente con il mandato affidato al consorzio dai soci fondatori, basato sui principi di etica e responsabilità», sottolineano dal consorzio.Le attività nella Terra dei Fuochi non sono l'unico aspetto del lavoro di Ecopneus. La società infatti organizza workshop formativi in tutta Italia per forze dell'ordine e pubblica amministrazione sugli aspetti normativi nella gestione degli pneumatici fuori uso (l'ultimo il 4 dicembre proprio a Napoli); workshop tecnici sulle varie applicazioni della gomma da riciclo, ma soprattutto è visibile negli interventi da «stock storico», grandi accumuli di pneumatici formatisi prima del 2011, spesso a seguito di vicende al limite della legalità. Ecopneus in quattro anni è riuscita ad intervenire in 12 di questi siti rimuovendo complessivamente oltre 60mila tonnellate di materiale, pari a circa 7 milioni di pneumatici da auto. Dei dodic siti, quattro si trovavano proprio in Campania.Oltre Scisciano, erano localizzati a Buccino (rimosse 3.400 tonnellate), a Battipaglia (3.300 tonnellate) e a Eboli (3.100 tonnellate), tutti in provincia di Salerno. Ben oltre il perimetro della Terra dei fuochi, a conferma che l'allarme ambientale ha confini molto più vasti.




Le tante vite della gomma il riciclo ora è multiutility

Quali sono le applicazioni della gomma da riciclo? Quando uno pneumatico viene sostituito è perché si è consumato il battistrada, ma il corpo non si è rovinato, ha ancora le stesse caratteristiche. «Quando noi lo riprendiamo - spiega il direttore generale di Ecopneus Corbetta - troviamo un'ottima gomma per elasticità, resistenza. Allora lo si frantuma sempre più finemente fino a separare la parte tessile, quella in acciaio e la gomma. L'acciaio può tornare in acciaieria, il tessile nei cementifici al posto del carbone da bruciare e la gomma può essere impiegata per realizzare campi di calcio artificiali, tappetini e ampie superfici per uso sportivo. Il mondo dello sport ne beneficia molto».Poi c'è un altro impiego relativo all'isolamento acustico: un tappetino di gomma steso sotto le mattonelle toglie il passaggio di rumore da un piano all'altro.Proprio a una scuola di Afragola Ecopneus ha donato un campo in gomma e a dicembre scorso ne è stato inaugurato un altro a Gragnano. Per la società è una scelta strategica quella di coinvolgere le scuole. «È fondamentale far vedere concretamente ai giovani, e quindi ai genitori, che il giusto trattamento dei rifiuti permette di avere benefici», conferma Corbetta.In Italia ogni anno si vendono 30 milioni di pneumatici, «non si può pensare di avere forze dell'ordine a ogni angolo per evitare gli abbandoni, allora è decisivo coinvolgere i ragazzi. Tocca a loro e a tutti i cittadini un nuovo senso di responsabilità».La risposta e la collaborazione che arrivano dal territorio è ancora in chiaroscuro. I più pronti sono i giovani, che comprendono subito la necessità di comportarsi correttamente. «Gli adulti invece sono ancora troppo disinteressati, credono di non essere coinvolti solo perché non danno loro materialmente fuoco alle gomme. Ma sono alibi. Bisogna insistere», sottolinea il direttore. Poi l'augurio per il futuro: «Se aumenta la percentuale di chi non compra in nero potrà anche diminuire la tassa automatica. Il nostro obiettivo è poter passare da 2,30 a 1,80 euro in prospettiva. Un risparmio per tutti», conclude Corbetta.


Campagna nelle scuole donato campo di calcetto

Nell'ambito dell'impegno di Ecopneus, uno spazio speciale è riservato al coinvolgimento dei ragazzi con un progetto «Educational» in collaborazione con Legambiente, che dura da 4 anni, per stimolarli a riflettere su quello che si può fare concretamente per combattere le illegalità . Parallelamente al progetto nazionale, che coinvolge ogni anni una regione differente, per il 2016 il piano formativo torna per la seconda volta con un focus speciale in Campania. Sono state invitate a partecipare 1.600 scuole della Terra dei Fuochi. Trenta classi saranno guidate dagli educatori di Legambiente ed è prevista l'adesione di 200 classi. È nato anche il concorso fotografico «Da Terra dei fuochi a Terra Felix», che ha visto la prima classificata, una scuola di Afragola, ricevere in dono un campo da gioco in gomma riciclata. Alla scuola seconda in graduatoria è stata donata una pavimentazione antitrauma in gomma riciclata per i bambini della materna, mentre alla terza una postazione informatica completa.Anche quest'anno è in programma l'iniziativa, suddivisa in due categorie, una per gli istituti scolastici e l'altra per i cittadini. Il concorso per le scuole chiama i ragazzi a rappresentare attraverso uno scatto d'autore, accompagnato da uno slogan, quanto la Terra dei Fuochi possa essere luogo di bellezza, di speranza e di forza. I lavori saranno caricati su una pagina ad hoc del sito www.ioscelgolastradagiusta.it. I 10 lavori che riceveranno più voti saranno sottoposti all'esame di una giuria, che decreterà i 3 vincitori. Anche i cittadini sono sollecitati, attraverso l'obiettivo della macchina fotografica, a lanciare un messaggio positivo per la propria terra. Insieme allo scatto bisogna segnalare uno spazio pubblico da riqualificare con materiali in gomma riciclata (parchi, campi sportivi, piazze). La consegna dei lavori è prevista dal primo al 18 marzo, mentre il 19 maggio si terrà l'evento finale di premiazione.


Un patto istuzionale per l'opera di bonifica

Il protocollo al centro delle iniziative di Ecopneus è stato firmato dal consorzio nel 2013 con il ministero dell'Ambiente, l'incaricato del ministro degli Interni per la Terra dei Fuochi, Prefetture e Comuni dell'area a cavallo tra le province di Napoli e Caserta e prevede interventi straordinari di raccolta di pneumatici fuori uso abbandonati sul suolo pubblico. Ma come funzionano le attività? I Comuni, attraverso le società di raccolta da cui sono già serviti effettuano la raccolta sul suolo pubblico per concentrare poi gli pneumatici fuori uso in aree idonee al loro stoccaggio e permettere il prelievo gratuito da parte di Ecopneus, che invia il materiale a recupero di materia o di energia, sobbarcandosene i relativi costi. Un recente aggiornamento del Protocollo ha reso inoltre disponibili nuove risorse per azioni «speciali» dove le particolari caratteristiche del sito richiedono l'intervento di altri soggetti specializzati oppure in contesti di particolare pregio naturalistico o archeologico, come nel caso dell'intervento nel sito archeologico di Cales, nel Comune di Calvi Risorta (in provincia di Caserta) dove Ecopneus ha prelevato oltre 11 tonnellate di pneumatici fuori uso, pari in peso a oltre 1.300 pneumatici da autovettura. Le risorse economiche disponibili ammontavano inizialmente a circa cinque milioni di euro. Si tratta in gran parte di fondi messi a disposizione da alcuni dei soci, maturati come avanzi di gestione prima della loro adesione ad Ecopneus, cui si sono aggiunte risorse rese disponibili dallo stesso consorzio Ecopneus in linea con quanto previsto per legge e con l'impegno della realtà consortile.

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