«Effetto Ztl sospesa a Caserta
Torna il passeggio in corso Trieste»

«Effetto Ztl sospesa a Caserta Torna il passeggio in corso Trieste»
di Franco Tontoli
Giovedì 16 Dicembre 2021, 08:00
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L'interruzione al traffico in via Colombo negli ultimi tre giorni ha comportato la sospensione della Ztl al corso Trieste, limitazione che negli ultimi tempi aveva subito modifiche orarie e tolleranza per agevolare la ripresa delle attività commerciali dopo le prime rigorose restrizioni per la pandemia. Auto in circolazione sull'asse principale del centro urbano, parcheggio tollerato dall'incrocio via Colombo-via Don Bosco a tutta piazza Dante ed eccoti un afflusso di clientela nei negozi sopravvissuti al procedere della crisi economica qui particolarmente avvertita. Quindi, vetrine illuminate, alcuni vani finalmente con il cartello «Locato», altri ne preannuncia la Confesercenti per il prossimo anno «con una ripresa degli investimenti in città che non può fare che bene all'intera economia del capoluogo» ha sottolineato il presidente Salvatore Petrella.

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È l'ulteriore prova dei benefici derivanti al commercio dalla sospensione e dall'allargamento delle maglie della Ztl che ha fatto danni senza alcun corrispettivo di benefici per l'ambiente che si voleva salvaguardare dalle emissioni di gas di scarico. Un sondaggio fra esercenti di vecchia, recente e nuovissima generazione ha fatto registrare l'opinione, anzi la richiesta quasi unanime all'amministrazione di abolire la Ztl. Dice Carmela Di Cesare, titolare di un negozio di ottica, sul corso dal 1965: «Dai danni che tutta la categoria commerciale ha in questa zona patito ci vorranno anni per riprenderci, il deserto per le ricorrenti chiusure di attività continua a respingere clienti, a dirottarli altrove e soprattutto nei centri commerciali.

In questi giorni di traffico consentito c'è stata vitalità, movimento, benefici che il ripristino dei vecchi orari di divieto di transito nei giorni di venerdì, sabato e domenica vanificherà in un niente». Una considerazione è stata fatta da tutti, anche da quanti non registrati in questo reportage, e riguarda la palese illogicità di un provvedimento, la Ztl, che riguarda soltanto i due terzi di corso Trieste caratterizzati dal deserto; salva il primo tratto dal Monumento all'incrocio con via Galilei dove si parcheggia ai due lati e si procede a passo di lumaca; dirotta le auto in via Roma che seppure a cielo aperto è pur sempre una «galleria a gas».

Michele Sgueglia, ditta di abbigliamento operante dal 1958: «Tutto è stato fatto in maniera penalizzante per il commercio dice la Ztl non ha mai favorito il passeggio, ha allontanato i cittadini e se volevano attirare i forestieri che si fa, si blocca la circolazione proprio nei fine settimana quando altrove riaprono le isole pedonali? Il risultato sono le decine di negozi chiusi». Da due mesi sul corso «Triste» un allegro e fornito bazar, Teresa Arena di San Giorgio a Cremano arriva a Caserta alle 9 e ne riparte alle 20. Dice: «Il mio è stato un investimento sulla fiducia, sono la prima a riaprire un vano sfitto, sarà il Natale, sarà la sospensione della Ztl io ricevo clientela quando il traffico è permesso. La strada è larga e lunga, almeno su un lato può essere consentito il parcheggio, nel primo tratto su due, perché la discriminazione?».

Dalla provincia di Napoli anche Mario Principato che da un decennio conduce un negozio di abbigliamento di una nota griffe. Dice: «Io una Ztl adottata per motivi di salvaguardia ambientale di un solo tratto di strada di trecento metri, con la conseguente penalizzazione di via Roma che è parallela, non riesco a comprenderla. Perché infliggere tanto gas nelle vie adiacenti e tutelare chi lungo il corso, a piedi, non ci passa proprio?». Ancora un esercente anagraficamente napoletano ma ormai casertano da 14 anni, è Fabio Biondi, 36 anni, chef rientrato in Italia dalla California, il ristorante Sunrise e una pizzeria in via Roma e una imminente apertura sul corso Trieste. Dice: «Amo la città, ho adottato larghi spazi di aiuole, ora rinnovo fiducia a Caserta con l'apertura di un grande ristorante in una strada sino a oggi desertificata. Se il provvedimento comporta danni invece che benefici, allora mi aspetto una decisione coraggiosa dall'amministrazione».
 

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