Eventi alla Reggia e la cricca
delle ditte: indagati funzionari

Eventi alla Reggia e la cricca delle ditte: indagati funzionari
di Mary Liguori
Giovedì 4 Aprile 2019, 11:01
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I primi nomi di dirigenti della Reggia di Caserta sono iscritti nel fascicolo della Procura di Santa Maria Capua Vetere. Indagine sugli eventi, le associazioni con le ditte «pilotate» e le presunte pressioni di alcuni funzionari per favorire una serie di ditte piuttosto che altre per l'organizzazione, l'allestimento e la pulizia dei locali dopo le manifestazioni a Palazzo. Il capo d'imputazione ipotizzato dai pm coordinati dal procuratore Maria Antonietta Troncone sarebbe provvisorio perché la mole di documenti al vaglio è voluminosa e molti sono gli aspetti da chiarire. In primis se per le presunte pressioni ci sia stata una dazione di danaro o di altre utilità, intascata dai funzionari, per fare in modo che alla Reggia lavorassero le presunte aziende amiche. E poi ci sono gli aspetti legati ai professionisti, architetti per lo più, che le varie associazioni che hanno allestito mostre, spettacoli musicali e teatrali, hanno incaricato per redigere i documenti necessari a ottenere le autorizzazioni che venivano firmate, manco a farlo a posta, dai funzionari ora finiti nel mirino.

AUTORIZZAZIONI PILOTATE
Sotto accusa ci sono i dirigenti del settore sicurezza che si sono succeduti nel tempo e quelli addetti alla valorizzazione. Avrebbero dirottato su professionisti «amici» le consulenze che le associazioni erano tenute a presentare. Si può ipotizzare che ci fosse una sorta di «ricatto» alla base del rapporto tra i dirigenti e le associazioni e che queste ultime si siano «piegate» perché in caso contrario le loro istanze non sarebbero passate. È una delle piste al vaglio in attesa di ascoltare testimoni e finire di analizzare le carte acquisite nell'ultimo mese alla Reggia dai carabinieri di Caserta.

 

SICUREZZA, IL NODO
L'indagine è partita dopo il furto alla Mostra Terrae Motus, avvenuta mentre una scolaresca si esibiva a Palazzo e usava i locali dove sono custodite le opere d'arte come spogliatoio. Abusi, sviste, scivoloni che hanno gettato lunghe ombre sulla sicurezza a Palazzo Reale, tali da indurre il direttore ad interim, Antonio Lampis, ha bloccato i «Martedì» aperture straordinarie del sito per l'organizzazione degli eventi affidati agli esterni e non si sa quando e se l'iniziativa riprenderà. Un modo per tutelare il Palazzo da se stesso, anzi da chi ne avrebbe dovuto garantire sicurezza e decoro. Perché, nel corso degli anni, di scandali a Palazzo ne sono successi tanti. Fino al matrimonio faraonico per allestire il quale un fioraio si mise a cavallo di uno dei maestosi leoni dello Scalone. Con il Comune di Caserta «ingannato» dalla Film Commision della Regione che fece passare le nozze per un evento artistico e ottenne, così, l'autorizzazione per i minivan che accompagnavano gli invitati da viale Douhet. Un elenco lungo e imbarazzante che adesso, nella sua interezza, e con gli scenari che sono emersi nel corso degli accertamenti sulla gestione delle manifestazioni, si incastra in un profilo penale. Quello che la Procura di Santa Maria sta puntualmente ricostruendo, con una serie di controlli e acquisizioni di atti che potrebbero portare a nuove, clamorose svolte già nei prossimi tempi.

I VELENI
La notizia dell'indagine sui funzionari ha rapidamente fatto il giro dei dipendenti della Reggia dove, da anni, è in atto un braccio di ferro tra alcune sigle sindacali, i funzionari, i custodi e, prima dell'arrivo di Lampis, anche la direzione. Un tutto contro tutti che starebbe anche alimentando l'inchiesta con qualche ex dipendente pronto a collaborare con gli inquirenti, gente a conoscenza di tanti segreti che, oggi, non ha più nulla da perdere.
 
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