Ex Campo Profughi di Capua,
​il progetto di bonifica è al palo

Ex Campo Profughi di Capua, il progetto di bonifica è al palo
di Giulio Sferragatta
Giovedì 1 Aprile 2021, 11:05 - Ultimo agg. 13:11
3 Minuti di Lettura

Capua: il progetto di riqualificazione dell'area che, per diversi anni, ospitò l'ex Campo Profughi resta una chimera.
Nonostante un primo parziale intervento di bonifica, limitato perlopiù allo sfalcio di erbacce e sterpaglie, sembrano ancora lunghi i tempi per l'esecuzione delle opere strutturali ed infrastrutturali previste per il pieno recupero del complesso. L'improvviso aumento delle temperature e la presenza di una vegetazione spontanea molto fitta in alcuni angoli dell'ex sito del Ministero dell'Interno, prima appartenente al patrimonio del Demanio e ora di proprietà del Comune, destano particolare preoccupazione tra gli abitanti del posto. Una cicca di sigaretta, lanciata da un automobilista in transito, potrebbe scatenare un inferno di fumo e fiamme.

Video


Alcuni cedimenti del muro perimetrale in via Grotte San Lazzaro e un accesso pedonale sprovvisto di cancello rendono ancor più elevato il rischio di un evento accidentale o di un'azione imprudente, anche da parte di un semplice pedone. In zona, non ci sono telecamere di videosorveglianza e chiunque, soprattutto durante le ore notturne, può entrarvi indisturbato. Lungo la recinzione muraria, ci sono almeno quattro punti in cui potenziali malintenzionati possono intrufolarsi nell'area verde dell'ex Caps. Enormi ammassi di rifiuti, principalmente di derivazione edilizia, sono ancora riversi al suo interno. Dopo l'abbattimento delle palazzine, abitate fino a qualche anno fa - da extracomunitari e vagabondi, non si sono registrati interventi significativi per il completo asporto del materiale cementizio, nel frattempo accumulato in alcune piazzole. Infatti, passeggiando lungo la recinzione, non sfuggono all'attenzione al di là dei rovi consistenti cumuli di immondizia, determinati dalle opere di demolizione realizzate nel corso della seconda amministrazione Antropoli.
L'edificazione di un muro sul perimetro nord, in via Lazzaro di Raimo, lascia tuttavia ben sperare in una consistente accelerata dei lavori di bonifica.

In quell'area, sono previste opere di edilizia residenziale, esercizi commerciali e servizi. L'ipotesi di una struttura ospedaliera al suo interno, un Dea di secondo livello, naufragò subito, ma il recupero dell'ex complesso demaniale costituisce tuttora un'opportunità importante per la piena valorizzazione della periferia capuana confinante con il Comune di Santa Maria Capua Vetere. La lentezza con la quale procedono gli interventi alimenta, però, negli abitanti del luogo un inevitabile scetticismo. La cittadinanza sente parlare da anni di un recupero dell'ex Campo Profughi, ancora in attesa di un efficace restyling e - per questo motivo - continuamente oggetto di polemiche, di proclami preelettorali e di confronti politici - anche aspri - tra maggioranza ed opposizione. Sulla questione, è intervenuto anche il leader della coalizione di centrodestra, Angelo Di Rienzo, che solleverà probabilmente anche un'interrogazione in relazione ai tempi di esecuzione delle opere previste.


«Farò una richiesta di acceso agli atti per comprendere bene lo stato della procedura ha commentato il consigliere di minoranza - ma la situazione è poco chiara. Confido che il progetto che grava sull'ex Caps porti immediatamente ad una concreta riqualificazione del complesso». Anche i residenti locali auspicano che le opere di bonifica si concludano al più presto. L'incolta vegetazione, oltre a poter stuzzicare l'interesse di qualche piromane, offre un riparo sicuro anche a topi e serpenti. Uno stato di degrado, questo, che si trascina da tempo e al quale non si riesce a trovare rimedio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA