Capua: il progetto di riqualificazione dell'area che, per diversi anni, ospitò l'ex Campo Profughi resta una chimera.
Nonostante un primo parziale intervento di bonifica, limitato perlopiù allo sfalcio di erbacce e sterpaglie, sembrano ancora lunghi i tempi per l'esecuzione delle opere strutturali ed infrastrutturali previste per il pieno recupero del complesso. L'improvviso aumento delle temperature e la presenza di una vegetazione spontanea molto fitta in alcuni angoli dell'ex sito del Ministero dell'Interno, prima appartenente al patrimonio del Demanio e ora di proprietà del Comune, destano particolare preoccupazione tra gli abitanti del posto. Una cicca di sigaretta, lanciata da un automobilista in transito, potrebbe scatenare un inferno di fumo e fiamme.
Alcuni cedimenti del muro perimetrale in via Grotte San Lazzaro e un accesso pedonale sprovvisto di cancello rendono ancor più elevato il rischio di un evento accidentale o di un'azione imprudente, anche da parte di un semplice pedone. In zona, non ci sono telecamere di videosorveglianza e chiunque, soprattutto durante le ore notturne, può entrarvi indisturbato. Lungo la recinzione muraria, ci sono almeno quattro punti in cui potenziali malintenzionati possono intrufolarsi nell'area verde dell'ex Caps. Enormi ammassi di rifiuti, principalmente di derivazione edilizia, sono ancora riversi al suo interno. Dopo l'abbattimento delle palazzine, abitate fino a qualche anno fa - da extracomunitari e vagabondi, non si sono registrati interventi significativi per il completo asporto del materiale cementizio, nel frattempo accumulato in alcune piazzole. Infatti, passeggiando lungo la recinzione, non sfuggono all'attenzione al di là dei rovi consistenti cumuli di immondizia, determinati dalle opere di demolizione realizzate nel corso della seconda amministrazione Antropoli.
L'edificazione di un muro sul perimetro nord, in via Lazzaro di Raimo, lascia tuttavia ben sperare in una consistente accelerata dei lavori di bonifica.
«Farò una richiesta di acceso agli atti per comprendere bene lo stato della procedura ha commentato il consigliere di minoranza - ma la situazione è poco chiara. Confido che il progetto che grava sull'ex Caps porti immediatamente ad una concreta riqualificazione del complesso». Anche i residenti locali auspicano che le opere di bonifica si concludano al più presto. L'incolta vegetazione, oltre a poter stuzzicare l'interesse di qualche piromane, offre un riparo sicuro anche a topi e serpenti. Uno stato di degrado, questo, che si trascina da tempo e al quale non si riesce a trovare rimedio.
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