Ex Macrico: «Un tavolo condiviso
per la destinazione da inserire nel Puc»

Ex Macrico: «Un tavolo condiviso per la destinazione da inserire nel Puc»
di Nadia Verdile
Venerdì 22 Aprile 2022, 07:33
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Arriva in consiglio comunale il Macrico ma non è l'istanza venuta dalla diocesi, dall'Istituto sostentamento clero e dalle associazioni. È la mozione dei consiglieri di minoranza Pio Del Gaudio e Roberto Desiderio per la richiesta della costituzione di un tavolo di lavoro istituzionale di proposta e di progetto per l'area Macrico in vista del redigendo Puc.

«Chiediamo spiega Pio Del Gaudio, già sindaco della città di avviare in tempi rapidissimi un tavolo di lavoro istituzionale di proposta e progetto che veda la partecipazione dell'amministrazione comunale, della diocesi e dell'Istituto sostentamento clero, proprietario dall'area Macrico, al fine di predisporre e presentare alla città, dopo tanti anni di discussioni, un progetto di destinazione dell'area unitario e condiviso tra le istituzioni civili e religiose che dovrà essere totalmente recepito nel redigendo Piano urbanistico comunale».

Dal 2020 è stato consegnato al protocollo del Comune il preliminare del Puc, realizzato dallo studio Pica Ciamarra associati. Il 30 giugno scadono i termini per l'approvazione. Massimo Pica Ciamarra, in un pubblico incontro organizzato da Io firmo per Caserta nel 2021, aveva spiegato che il Puc del Comune di Caserta anticipa i tempi. Contiene nel suo dna i principi della conversione ecologica perché ha in sé i principi della sostenibilità energetica, sociale ed economica. Si basa su una rete di luoghi di condensazione sociale, che sono l'anima di una città, su una rete di navette a brevi percorsi secondo quella che è la città dei quindici minuti, a misura di essere umano. Un preliminare che prevede una straordinaria crescita di alberature, anche con piante ed essenze scelte come particolari captatrici di anidride carbonica.

«Le modifiche disse possono sempre avvenire su uno strumento urbanistico ma è molto grave non essere pronti in un momento in cui il Paese riparte, avendo a disposizione uno strumento che è nella direzione di quanto previsto dal governo». E proprio nel preliminare, punto 1.3.3 «Riserve di verde urbano», a proposito dell'area Macrico e del campo El Alamein, si legge: «bacino verde da conquistare e restituire alla città perché da recinto possa diventare permeabile all'uso collettivo. Inclusi in aree verdi di trasformazione strategica, il preliminare individua una centralità principalmente destinata a verde da restituire alla città anche in termini di apertura al quartiere ed eliminazione dei recinti. Si segnala che l'area Macrico è vincolata dai Dm 436/2008 e 1865/2013. L'obiettivo sarà quello di massimizzare le aree libere, concentrare l'edificazione e realizzare un vero parco urbano, aperto e fruibile alla collettività. Il recupero dell'area Macrico potrà peraltro trarre vantaggio dalla dismissione della sottostante linea ferroviaria sulla quale si attesteranno la viabilità alternativa (tram navetta) con le percorrenze ciclopedonali, fornendo l'occasione per un ragionamento sul recupero di più ampio respiro».


Dunque, nel preliminare non ci sono possibilità di altre interpretazioni. Quella dell'ex Macrico sarà parco urbano, area verde aperta alla comunità.

Area verde aperta, magari senza più muri, ma va sempre ricordato di proprietà privata, della Chiesa casertana, che grazie alla disponibilità del vescovo Pietro Lagnese e del presidente dell'Istituto diocesano sostentamento clero, don Antonello Giannotti, sarà fruibile dalla cittadinanza. «Bisogna fare presto ha concluso Del Gaudio perché l'area Macrico non è mai stata classificata dal vigente Piano regolatore generale, perché i fondi del Pnrr potrebbero rappresentare, se ben utilizzati ed inseriti in una visione prospettica, un'occasione unica ed un'opportunità per la città, perché il consiglio comunale, con delibera 44 dell'11 aprile 2014, espresse all'unanimità la volontà della città di destinare tale area a parco urbano verde, destinazione urbanistica F2, ribadendo in modo inequivocabile che tale indicazione deve essere inserita nel redigendo Puc. E a chi critica e pontifica vorrei ricordare che hanno avuto in passato cariche pubbliche ed istituzionali ma del loro operato non c'è traccia in città».

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