Farmaci antitumorali, ecco la svolta:
produzione anche al Sant'Anna

Farmaci antitumorali, ecco la svolta: produzione anche al Sant'Anna
di Ornella Mincione
Sabato 25 Luglio 2020, 12:30
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Finalmente anche Caserta potrà produrre in autonomia i farmaci contro i tumori. È questa la grande rivoluzione che arriva dall'ospedale Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta, il cui direttore, Gaetano Gubitosa, conferma la buona notizia: è stato completato ed è funzionante già da alcuni giorni i laboratorio U.ma.c.a., unità di Manipolazione Farmaci Neoblastici. Il laboratorio è preposto alla preparazione in sede delle terapie personalizzate chiemioterapiche. Si tratta di una grande notizia perché fino ad oggi tali terapie venivano «importate» dal Cardarelli di Napoli con delle difficoltà logistiche consequenziali per l'utenza, in primis i tempi di attesa per raffreddare o riscaldare (dipende dal farmaco) la sacca terapica in modo da poterla poi somministrare al paziente alla giusta temperatura. L'U.ma.c.a. rappresenta «un passo in avanti nelle cure oncologiche per l'ospedale provinciale casertano», commenta il direttore Gubitosa.

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L'U.ma.c.a. del San Sebastiano è il primo in tutta la provincia che confezionerà antiblastici per i pazienti di Caserta. Tuttavia, mancano soltanto pochi mesi perché anche l'ospedale di Aversa possa essere in grado di svolgere lo stesso lavoro rafforzando ulteriormente l'offerta sanitaria oncologica ai pazienti casertani. I lavori per la realizzazione del laboratorio sono stati effettuati con i fondi vincolati delle linee progettuali relative alla «Rete Oncologica» regionale. Tale unità è stata creata «nel pieno rispetto dell'attuale normativa in materia garantendo la protezione sia del paziente, attraverso una terapia personalizzata appunto, che dell'operatore sanitario, riducendo il rischio di esposizione ad agenti pericolosi», si legge in una relazione della direzione del nosocomio. «La riduzione del rischio dell'esposizione è garantita proprio dalle modalità di preparazione delle terapie che avvengono in un laboratorio, attrezzato con idonee e innovative apparecchiature, e dall'adozione di procedure codificate. Ogni terapia, d'altra parte, richiede la definizione di una specifica prescrizione per paziente e la realizzazione di operazioni tra cui la verifica del protocollo terapeutico, il calcolo del dosaggio di ogni singolo farmaco, la verifica di compatibilità», si legge ancora nella nota.
 


L'apertura dell'U.Ma.C.A. rappresenta «non solo una modalità di operare più tempestiva, considerato che per diverso tempo si è dovuto ricorrere ad una convenzione con il Cardarelli per la preparazione dei farmaci antiblastici, ma anche una maggiore e completa offerta di cura da parte dell'azienda ospedaliera per il nostro territorio», dichiarano dalla direzione. L'U.ma.c.a. garantisce l'allestimento delle terapie tutti i giorni, compresi i festivi, qualora vi fossero emergenze per patologie acute che mettono a rischio la vita pazienti. In questa prima fase, il laboratorio è in grado di allestire mediamente 45 terapie al giorno che tenderanno ad aumentare in considerazione della maggiore incidenza delle patologie neoplastiche. L'apertura del laboratorio è stata rallentata dal periodo dell'emergenza Covid, ma è stato poi «il convinto e deciso intervento della direzione sanitaria risolutivo degli ultimi ostacoli» che ha permesso all'azienda di fare passi in avanti nell'assistenza ai pazienti oncologici. Il progetto del laboratorio U.ma.c.a. risale a un anno e mezzo fa quando l'ospedale aveva il direttore Ferrante alla guida: fu il ds Siciliano a muoversi per far approvare il progetto, grazie anche alla preziosa collaborazione del direttore della Farmacia ospedaliera Anna Dello Stritto.

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