Fisco, Caserta al vertice: «Ogni cittadino versa 390 euro di tributi locali»

Fisco, Caserta al vertice: «Ogni cittadino versa 390 euro di tributi locali»
di Domenico Zampelli
Lunedì 7 Febbraio 2022, 07:44
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Ogni cittadino di Caserta versa in media 390 euro di tributi locali, risultato al top in Campania in condominio con Salerno. Sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale i parametri per la stima della capacità fiscale di ogni singolo comune delle regioni a statuto ordinario. Un passaggio fondamentale nell'ottica dell'istituzione del Fondo perequativo per i territori con minore capacità fiscale per abitante, segno tangibile del superamento del criterio della spesa storica nello stanziamento dei contributi statali.

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In pratica con il meccanismo messo a regime grazie al lavoro del Mef arriveranno più fondi a quei Comuni i cui introiti non riescono ad assicurare i servizi essenziali e viceversa.

Le tipologie di entrate considerate per il calcolo della capacità fiscale sono le imposte e tasse locali (Imu, Tasi, Addizionale comunale Irpef e imposte e tasse minori come l'imposta sulla pubblicità, la tassa sull'occupazione spazi e aree pubbliche) e, più in generale, le tariffe diverse da quella del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti.

La legge delega evidenzia come debba essere garantita la trasparenza delle diverse capacità fiscali nei territori e delle risorse complessive per abitante prima e dopo la perequazione, in modo da salvaguardare il principio dell'equilibrio. La capacità fiscale, in sintesi, rappresenta quindi il gettito potenziale da entrate proprie di un territorio, date la base imponibile e l'aliquota legale. Andiamo a vedere come si posiziona in Campania la città di Caserta ed anche la graduatoria dei principali centri della provincia, utilizzando un parametro più immediato fra quelli contenuti nel decreto: quello della capacità fiscale pro capite, in pratica la quota versata in media da ogni cittadino.

Nella classifica regionale la città della Reggia è in testa insieme a Salerno, con un risultato di poco superiore ai 390 euro annui. Che si ottiene dividendo il carico fiscale complessivo (28 milioni di euro) per gli oltre 73mila abitanti. Molto staccata Avellino: nel capoluogo irpino la capacità fiscale pro capite si ferma a 357 euro. Ancora più lontana Napoli (304 euro) mentre Benevento occupa l'ultimo posto in Campania, con 289 euro. Incidono molto il livello dei redditi o addirittura la loro mancanza, come pure l'età media degli abitanti (quanto più è bassa più ci sono bambini, ragazzi, studenti che non lavorano) ed il possesso di più unità immobiliari. Naturalmente si dà per scontato che le tasse vengano pagate da tutti i cittadini, senza evasione. Per quanto riguarda la nostra provincia, volendoci limitare ai Comuni maggiori la forbice si apre fra Santa Maria Capua Vetere (che sfiora i 333 euro pro capite) e San Cipriano d'Aversa (che si ferma a 75 euro).

Quelli messi meglio, oltre quota 250 euro, sono Sessa Aurunca (315), Casagiove (279), Aversa (275), Capua (268), San Nicola la Strada (263) e Castel Volturno (261). C'è poi una fascia intermedia, fra i 250 e i 150 euro di capacità fiscale per ogni cittadino. Vi rientrano Marcianise (237), San Prisco (227), Piedimonte Matese (218), Santa Maria a Vico (201), Maddaloni (190), Mondragone (190), Capodrise (185), Teano e Teverola (entrambe a quota 162 euro), Gricignano di Aversa (161), Macerata Campania (158) e San Felice a Cancello (155).

Ultima fascia infine per Sant'Arpino (142), Trentola-Ducenta (133), Casaluce (130), Lusciano (128), Orta di Atella (125), Parete (122), Villa Literno (108), San Marcellino (103), Casal di Principe (76) e San Cipriano d'Aversa (75). La procedura per l'individuazione delle capacità fiscali dei comuni è il frutto di una nota metodologica da adottarsi con decreto del Ministro dell'economia, previa intesa in Conferenza Stato-città ed autonomie locali, e da trasmettere poi alle Camere per il parere sia della Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale che delle Commissioni competenti per materia.
 

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