Una scoperta che riscrive la storia ridisegnando il perimetro degli insediamenti romani in prossimità dell'Appia. A San Prisco è stata portata alla luce un'antica fornace di epoca romana. Una struttura unica nel suo genere per dimensioni in questa zona a ridosso dell'antica Capua, la altera Roma' come venne definita da Cicerone. Una scoperta avvenuta durante i lavori di scavo per la realizzazione della nuova chiesa di Santa Maria di Costantinopoli a San Prisco.
Dopo i primi ritrovamenti nello scorso mese di novembre, sono stati eseguiti i lavori per riportare alla luce la costruzione di epoca romana. E venerdì scorso è stato effettuato un sopralluogo a cui hanno partecipato l'arcivescovo di Capua, monsignor Salvatore Visco; l'incaricato diocesano ai beni culturali e all'edilizia di culto e delegato vescovile ai rapporti con la Soprintendenza, monsignor Filippo Melone; il soprintendente archeologia belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento, Gennaro Leva; il funzionario archeologo e responsabile dell'area funzionale Patrimonio Archeologico, Antonella Tomeo; il sindaco di San Prisco, Domenico D'Angelo; il direttore dei lavori, l'architetto Luca Branco; l'ingegnere Massimo Sapio; il parroco emerito don Peppino Cappabianca, storico sacerdote della chiesa di Santa Maria di Costantinopoli di San Prisco; e il nuovo parroco don John Kenneth Kwesi Mortty, che è anche direttore del Centro Missionario Diocesano. Il sopralluogo ha permesso di verificare cosa è stato realmente portato alla luce attraverso gli scavi.
Un'enorme fornace di epoca romana in opera reticolata che arriva ai nostri giorni in buone condizioni, protetta' dal terreno che solo di recente è stato scelto dall'arcidiocesi di Capua per ospitare la nuova parrocchia. Le operazioni di scavo proseguiranno ancora per una decina di giorni e poi potranno essere ripresi i lavori per realizzare la chiesa, che ovviamente non andranno a danneggiare la scoperta archeologica. Grande la soddisfazione da parte del sindaco di San Prisco, Domenico D'Angelo, per la scoperta: «Il ritrovamento di una fornace di epoca romana è di per sé una grande scoperta ma poiché questa è la più grande del circondario rappresenta l'ennesima testimonianza di come il territorio dell'attuale San Prisco fosse importante al tempo dell'antica Capua. Tutto questo va anche ad arricchire di beni storici la nostra comunità e si affianca ai tanti altri già esistenti». La scoperta è di una tale importanza storica e archeologica che il soprintendente Leva si è già impegnato a reperire finanziamenti, attraverso future programmazioni, per l'avvio del restauro degli ambienti ipogei. Anche il sindaco ha preso precisi impegni in tal senso: «In accordo con la Sopraintendenza e la Curia vescovile anche il Comune di San Prisco si adopererà per valorizzare questa nuova scoperta e dare un impulso poi alla costruenda nuova chiesa. Il Comune farà la sua parte anche attraverso qualche contributo una tantum».
Una scoperta che rappresenta un'importante promozione del territorio anche in ambito turistico per San Prisco e che quindi è stata salutata in maniera positiva anche dall'assessore al Turismo e al Marketing territoriale del Comune di San Prisco Maria Nazaria: «Una notizia importantissima per il nostro territorio, la cui impronta romana è sempre più evidente». La fornace, ovviamente, non rimarrà nelle attuali condizioni ma sarà messa a disposizione della collettività in quanto sarà realizzato un apposito percorso per visitare l'ipogeo una volta conclusi i lavori di realizzazione della nuova chiesa.