Furti in casa nel Casertano,
così i ladri-ingegneri saccheggiano le case

Furti in casa nel Casertano, così i ladri-ingegneri saccheggiano le case
Marilu Mustodi Marilù Musto
Mercoledì 24 Agosto 2022, 10:00 - Ultimo agg. 17:27
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È uno dei reati più odiosi: il furto in appartamento. È come se i ladri aprissero la mano delle vittime e togliessero a forza qualcosa di intimo, prezioso. E a volte succede davvero quando vengono sorpresi in flagrante.

Accade spesso, ma non tantissimo, stando ai numeri degli ultimi due mesi. I furti registrati da carabinieri e polizia di Caserta e provincia superano di poco il numero 25. Almeno questi sono quelli noti fra luglio e agosto. Si tratta di colpi denunciati. C'è poi il lato oscuro delle mancate denunce che sottolinea la fiducia in discesa libera dei cittadini. Eppure, su 25 furti registrati, ci sono stati otto arresti in flagranza di reato da parte dei carabinieri delle varie stazioni di Caserta e dintorni: il 1 agosto a Villa di Briano è stato quello più clamoroso, con pubblicazione di foto degli uomini fermati e video in diretta Instagram. 

A Caserta, nella città della Reggia, tre i furti schedati: il primo, il 7 luglio con l'arresto dei malviventi da parte dei carabinieri del comando provinciale di Caserta, accorsi in maniera tempestiva sul posto.

Un lavoro enorme, considerando che l'Arma di Caserta ha perso un militare, Emanuele Reali nel 2018, proprio mentre correva per assicurare un ladro alla giustizia. Un lutto che non si rimargina, ma spinge a lavorare meglio. Il secondo taccheggio c'è stato in via Ruggiero il 18 agosto. Risulta anche una rapina, con la «banda Bassotti» colta sul fatto dai proprietari. Altro dato: i fermati finiti con manette ai polsi non erano solo stranieri, ma anche italiani con lavori accettabili ufficialmente. La crisi, le bollette alle stelle e il facile guadagno sono forse la causa di una emorragia di «nascita» di ladri che non si era mai vista prima. E si tratta di operai specializzati ad aprire, segare, sfondare, spesso ricoperti da tatuaggi coperti con fasce alle braccia e alle gambe, come quelli che hanno fatto visita a un avvocato che a Capodrise si è ritrovato la villa a soqquadro.

«Stavo sorseggiando un aperitivo al mare, quando la mia vicina mi ha telefonato per avvertirmi che udiva dei rumori dalla mia abitazione - ha descritto su Facebook il legale - il tempo di arrivare a casa e il danno era già stato fatto». In un fermo immagine si riesce a scorgere il volto di uno dei ladri con il cappello rosso e una catenina con il crocifisso al petto. La speranza è che si possa giungere presto alla chiusura del cerchio. 

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Le città più gettonate dalle gang sono Santa Maria Capua Vetere, San Prisco e San Tammaro. Solo nella città del foro sono stati registrati quattro furti in due mesi. Un colpo con danni pari a circa 13 mila euro è stato segnalato a Carinola e un altro anche a Mondragone, nell'abitazione di un commerciante di autovetture. Furti anche a Casal di Principe, Curti, Succivo, Frignano, Aversa, Mondragone, San Prisco, Formicola, Piedimonte Matese, Vitulazio, San Tammaro e Pastorano. Violentissima è stata inoltre una rapina a un tabaccaio ad Aversa agli inizi di luglio. Il bottino è stato di circa 60mila euro, ma un cellulare durante la rapina è stato perso dalla gang. Da un mese, si attende il responso delle indagini

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