Furto al Comune: spariti tre quadri nell'ufficio del sindaco

Furto al Comune: spariti tre quadri nell'ufficio del sindaco
di Gianfrancesco D'Andrea
Martedì 26 Febbraio 2019, 10:04
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Tre quadri trafugati nell'ufficio del sindaco, al primo piano del Municipio di Piedimonte Matese, nella notte fra domenica e lunedì. Sconcerto e amarezza ieri mattina, quando impiegati e funzionari hanno notato che la porta blindata dell'ufficio del primo cittadino era stata forzata.

LA DENUNCIA
All'interno della stanza le cornici, divelte, erano state abbandonate sulla scrivania e la stampa e le due tele custodite all'interno erano state rubate. Immediatamente sono stati allertati i carabinieri della locale stazione che hanno effettuato una serie di rilievi per l'intera mattinata e hanno raccolto informazioni e testimonianze da parte dei dipendenti comunali. I ladri si sono introdotti nel palazzo municipale dal piano terra, lungo il lato retrostante che affaccia sui giardini del Caffè la Dolce Voglia. Hanno dapprima forzato il cancello da cui si accede ai depositi, nel sotterraneo, quindi con l'ausilio di una lunga scala si sono portati all'altezza di una delle finestre dell'ufficio tributi, forzandola.

 

LE GRATE MANCANTI
La mancanza di grate di protezione li ha agevolati e, una volta entrati negli uffici, hanno raggiunto la stanza del sindaco. Nonostante la porta sia blindata e azionabile dall'interno con un dispositivo elettrico, i malviventi sembrano aver avuto facile gioco.

L'OBIETTIVO
Sorprende, tuttavia, la singolarità del furto per una serie di circostanze: i ladri non si sono introdotti in nessun altro ufficio e anche all'interno della stanza del sindaco non hanno aperto cassetti o scaffali. Hanno puntato ai quadri, tutti di modico valore: in particolare, è stata trafugata una stampa raffigurante temi religiosi, forse l'unica di maggior valore, e due tele raffiguranti la sorgente del Torano e una donna con il costume tipico di Letino, piccolo paese dell'Alto Matese. «Sorprendono le modalità del furto - ha commentato amareggiato il sindaco, Luigi Di Lorenzo - proprio perché i tre quadri portati via non avevano un grande valore ma soprattutto perché in tutto l'edificio non è stato toccato alcunché. Persino le cornici, probabilmente molto più antiche delle stesse tele trafugate, sono state lasciate sulla scrivania». Sull'episodio, che ha destato sconcerto fra i cittadini, i quali hanno postato sulla pagina facebook del sindaco decine di messaggi di solidarietà, indagano adesso i carabinieri della compagnia. Non si esclude l'ipotesi di un atto intimidatorio.

IL CENSIMENTO
Le opere non erano neanche censite e catalogate, proprio per il modico valore: all'interno della stanza del sindaco era invece custodita, fino a qualche anno fa, una bellissima pala raffigurante la Madonna del Rosario, poi trasferita presso il Museo Civico, dove, tra l'altro, la piccola pinacoteca comunale raccoglie le opere di maggior pregio, tutte recuperate intorno al 2001. La pala del Settecento fu trasferita al Museo civico proprio per ragioni di sicurezza e al Comune furono lasciate opere dal valore trascurabile. Le indagini sono appena cominciate.
 
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