Furto all'Anagrafe di Caserta:
interrogati i dipendenti comunali

Furto all'Anagrafe di Caserta: interrogati i dipendenti comunali
di Luisa Conte
Mercoledì 7 Settembre 2022, 08:19 - Ultimo agg. 18:10
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Era il 21 luglio quando, intorno alle 14.30, dall'ufficio Anagrafe in via San Gennaro a Caserta furono rubati 48mila euro in contanti, provento del rilascio delle carte di identità. Solo mezz'ora dopo le porte dell'ex Caserma Sacchi si aprivano ai cittadini, mentre gli agenti della Volante erano già al lavoro per verificare l'accaduto. Il giorno successivo il caso passò agli uomini della Squadra mobile di Caserta, a seguito della denuncia verso ignoti sporta dal Comune della città della Reggia, che intanto si stava già mobilitando per avviare una procedura disciplinare interna. Il sindaco Marino chiese immediatamente una relazione al segretario comunale per ricostruire la catena delle responsabilità, mentre i poliziotti iniziarono gli interrogatori di alcuni dipendenti presenti nelle stanze comunali il giorno del furto. In particolare vennero messi sotto torchio tre lavoratori: quelli che si occupavano del rilascio delle carte di identità, e dunque anche dell'incasso relativamente a quel servizio, e del versamento dei contanti. Ad essere ascoltato anche un addetto alle pulizie presso la sede comunale che quel giorno, pur non essendo di servizio, si trovava negli uffici distaccati del Municipio. 

Sono passati 47 giorni da quello strano furto e ancora i responsabili non sono stati trovati, ma il lavoro degli inquirenti continua incessantemente.

I poliziotti, infatti, hanno continuato ad indagare e ad ascoltare i dipendenti comunali durante tutto il periodo estivo. Della scorsa settimana l'ultimo interrogatorio durato oltre tre ore. Ad essere ascoltati sempre i soliti tre responsabili dell'ufficio preso di mira dai malviventi. I dubbi sul colpo, che sin da subito si sono palesati, sono tanti. Il fatto che la porta dell'ufficio preso di mira dal ladro non era chiusa a chiave, la presenza di tanti contanti in un ufficio pubblico tra l'altro non custoditi, i tempi rapidi in cui avrebbe agito il malvivente (giusto quello di prendere un caffè prima dell'apertura al pubblico). Insomma, troppe domande che richiedono risposte precise e puntuali che, al momento, però, non sono state ancora date

E alle stesse domande dovranno rispondere ancora una vota i dipendenti del Comune che sono stati sottoposti al provvedimento disciplinare. Lo faranno il prossimo 28 settembre, giorno in cui sono stati convocati davanti alla commissione disciplina appositamente riunita per risolvere la questione. Non si esclude che gli impiegati si siano rivolti a dei legali per avere un supporto in questa vicenda. E non è detto che gli stessi, almeno davanti ai commissari comunali, non contestino le condizioni disagevoli in cui devono lavorare sottolineando le carenze non solo di organico ma anche strumentali. 

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Dopo il furto, infatti, c'è stato un gran parlare della necessità di installare telecamere di videosorveglianza nella sede di via San Gennaro, di avviare una ristrutturazione degli uffici con impianti di aria condizionata e procedere anche all'ammodernamento degli infissi oltre all'acquisto di alcuni oggetti necessari al lavoro d'ufficio come ad esempio una nuova cassaforte, visto che una è stata rubata poco meno di dieci mesi fa. Tante le questioni irrisolte di cui dovrà occuparsi l'amministrazione, non ultima il pagamento di carte di identità e di documenti vari richiesti dai cittadini. Pare infatti che se per le prime sia stato disposto il pagamento con carta, per tutti gli altri incartamenti si prevede ancora il contante. 

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