«La reggia di Carditello gioiello tra i rifiuti, ora il piano urbanistico»

La visita del direttore generale dei musei Massimo Osanna

La visita di Massimo Osanna e di Gennaro Leva al Real Sito di Carditello
La visita di Massimo Osanna e di Gennaro Leva al Real Sito di Carditello
di Nadia Verdile
Mercoledì 22 Febbraio 2023, 08:50 - Ultimo agg. 10:32
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Carditello, si accelera sulle operazioni di collaudo per il rilascio alla Fondazione dei primi spazi museali da parte del Segretariato regionale del ministero della Cultura per la Campania e i big delle istituzioni fanno visita al real sito. La scorsa settimana sono stati a Carditello il direttore generale dei musei, Massimo Osanna, e il soprintendente Gennaro Leva, incontri istituzionali per rafforzare la collaborazione e il dialogo con la Fondazione Real sito di Carditello, nell'ambito del progetto di valorizzazione della residenza borbonica e del territorio.

«Ero stato a Carditello - dice il soprintendente Leva nel lontano 1997 - Nelle tante aree di competenza che ho avuto come funzionario di questa istituzione Carditello è una delle poche che mi era mancata.

Per questo ho voluto andarci subito. È stato un colpo d'occhio bellissimo. Negli ultimi anni è stato fatto un gran lavoro». 

Dopo anni di attesa, le sale dell'appartamento reale restaurate saranno in primavera restituite alla pubblica fruizione mentre nuovi restauri stanno per partire. «Ho visto continua Leva, in una visita durata un paio d'ore, una buona parte del Real sito. Molto è stato fatto, molti altri lavori dovranno partire a breve. Compito della soprintendenza è e sarà la tutela e la valorizzazione del complesso. Ci siamo confrontati con il direttore generale Giuseppe Russo e il direttore tecnico Carmine Basco sul futuro di Carditello e sugli interventi che dovranno essere fatti nelle aree esterne, come quella destinata a parcheggio, ma di pertinenza del Real sito». Il grido d'allarme lanciato dal soprintendente Gennaro Leva riguarda il territorio circostante.

«Quello che c'è intorno a quel sito ha sottolineato Leva è indegno di un luogo d'arte di quella portata. Ho attraversato strade stracolme di spazzatura, sacchi di ogni tipo, ingombranti, rifiuti speciali. Mi chiedo come si può tenere il territorio intorno a Carditello in quelle condizioni. E non sono solo i rifiuti lungo le strade. Ci sono anche i siti di stoccaggio ufficiali. Non è possibile immaginare il futuro di Carditello in queste condizioni. Gli enti locali preposti provvedano ad una bonifica dei territori di loro pertinenza e si dia corpo ad un piano urbanistico che sia rispettoso di quel bene. Che le amministrazioni comunali dei paesi che comprendono l'area di Carditello si mettano d'accordo per programmare un Puc unico che tenga conto di questa ricchezza e ne valorizzi la bellezza, la storia, l'arte».

Il dito nella piaga purulenta, quello del soprintendente, che riaccende i riflettori su una ferita mai sanata, quella degli sversamenti clandestini tra strade e campagne nei nostri territori. Intanto, la primavera a Carditello si prospetta come un'esplosione di bellezza. Il Real sito somiglierà sempre di più a quello che fu ai tempi dei Borbone. Alle spalle le brutture, sta per essere consegnata alla collettività l'antica bellezza degli affreschi della scuola di Hackert, di Fischetti, dei grandi artisti che lavorarono per i Borbone. Tornerà a breve, nella sua eleganza, anche il tempietto al centro del galoppatoio, tornerà nella sua raffinatezza tutto il prospetto della residenza reale.

Il Real sito di Carditello, costituito da 20 edifici, di cui 8 torri e 12 capannoni, con un perimetro dell'edificato di oltre un chilometro e con una predisposizione strutturale ad ospitare attività tipologicamente differenti e complementari, necessita di restauri non assimilabili ad altre opere di restauro museali. Quella che sarà consegnata a breve è la prosecuzione dei lavori di restauro conservativo, valorizzazione del patrimonio storico culturale e naturale del Real sito e per la realizzazione delle opere sono stati spesi due milioni e 490mila euro, aggiudicati a marzo del 2019 all'Ati, con mandataria Ada restauri srl. «Con i vertici della Fondazione conclude il soprintendente abbiamo concordato la nostra massima disponibilità per accelerare tutte le procedure. La mia idea è anche quella di individuare all'interno della soprintendenza un interlocutore unico così da evitare lungaggini e ottimizzare i tempi che è uno degli impegni che mi sono dato per questo mio nuovo incarico».

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