Gpl, mercato in mano agli abusivi:
rischio esplosioni nel Casertano

Gpl, mercato in mano agli abusivi: rischio esplosioni nel Casertano
di Daniela Volpecina
Lunedì 1 Luglio 2019, 08:46
3 Minuti di Lettura
Bombole gpl, in aumento il numero di quelle illegali e a rischio. L'allarme è del comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Caserta che solo nel 2018 ne ha sequestrate sul territorio oltre 600 con la Guardia di Finanza.
Un dato in crescita che ha fatto aumentare i casi di scoppi nelle aree camping, nei mercati e in occasione delle manifestazioni di piazza. Ad alimentare un simile mercato però non c'è soltanto il comportamento truffaldino degli esercenti ma anche una scarsa conoscenza del fenomeno, spesso sottovalutato, da parte degli utenti che ignorano i pericoli connessi all'utilizzo di bombole prive di collaudo e maltenute e che si ostinano a trasportarle nei bagagliai delle autovetture per effettuare il riempimento illegale. Da qui il vademecum realizzato dai caschi rossi per tutelare i cittadini e scongiurare rischi per l'incolumità pubblica e privata.
 
«La Direzione Centrale per la prevenzione e la sicurezza tecnica del Dipartimento dei Vigili del Fuoco spiega Salvatore Longobardo, vice dirigente del comando di Caserta - ha emanato una procedura specifica per l'effettuazione dei controlli sia in fase preventiva che in occasione di interventi di soccorso tecnico urgente. La commercializzazione e la diffusione di bombole di gas non idonee può comportare infatti fughe di gas dovute al cattivo stato di conservazione. Gli incidenti, derivanti dallo scoppio e dall'esplosione di serbatoi di gpl, possono essere tuttavia efficacemente evitati osservando alcune, fondamentali, regole. Tra queste il rispetto delle corrette procedure di riempimento, l'utilizzo di componenti conformi alla normativa di settore, la manutenzione e la sostituzione dei componenti danneggiati, il collaudo decennale dell'apparecchio. Questi dispositivi devono essere riempiti esclusivamente presso le società autorizzate e devono essere sottoposti a collaudo anche prima dei dieci anni se presentano difetti o anomalie».

Dal canto suo il cittadino, può con una semplice ispezione visiva verificare la data di scadenza del collaudo, stampigliata su una targhetta posta sotto il rubinetto. L'assenza della targhetta oppure la manomissione della targhetta o ancora la possibilità che la targhetta sia amovibile non consente di accertare, nell'immediatezza, se la bombola è stata effettivamente sottoposta a collaudo.

«Un altro segnale da non sottovalutare fa notare Longobardo è il colore della bombola. Spesso ci si trova di fronte infatti ad apparecchi che sono stati riverniciati. Si tratta di una prassi consolidata ed illegale di riappropriazione di serbatoi di altri produttori che va immediatamente denunciata'. Le multe per chi non rispetta le leggi in materia sono davvero salate. In particolare per i distributori stradali di carburanti. Nel dettaglio il decreto legislativo numero 128 del 22 febbraio 2006, che disciplina l'installazione e l'esercizio degli impianti di riempimento, travaso e deposito di gpl oltre che la distribuzione e la vendita, prevede che «chiunque riempia bombole utilizzando le apparecchiature installate negli impianti che sarebbero invece destinati alla distribuzione di gpl per autotrazione, sarà punito con una sanzione amministrativa da cinquemila a diecimila euro». E in caso di recidiva è prevista anche la chiusura temporanea dell'impianto fino ad un massimo di sei mesi. Oscilla invece tra i duemila e i quattromila euro la multa per l'utente che ha effettuato il riempimento illegale. «Conoscere i rischi conclude il vigile del fuoco - cui si incorre nell'effettuare il riempimento illegale di bombole di gpl nei distributori di carburanti è il primo passo per evitare disastri».

 
© RIPRODUZIONE RISERVATA