I refusi e gli errori sulla chiusura dei bar: il Tar bacchetta Golia

Fino a dicembre è valida la proroga

I refusi e gli errori sulla chiusura dei bar: il Tar bacchetta Golia
di Livia Fattore
Giovedì 8 Dicembre 2022, 09:54 - Ultimo agg. 16:31
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Nemmeno il tempo, per il sindaco Alfonso Golia, di sottoscrivere i sei provvedimenti con i quali ha disposto la chiusura (per cinque giorni) per sei locali, che ecco il Tar Campania: per tre locali (che avevano impugnato l'atto in questione), dispone la sospensiva in attesa della discussione nel merito della vicenda. L'ordine del sindaco era stato firmato perché occupavano abusivamente il suolo pubblico con i tavolini.

A dare notizia della decisione del Tar è il «portavoce del condominio» del Seggio, Raffale Oliva (in foto), che sottolinea come anche il giudice di pace di Aversa, presso il quale proprio ieri si doveva discutere dell'impugnativa di una di queste sei sanzioni, ha preferito rinviare per meglio approfondire la questione anche a fronte della richiesta della polizia locale di andare subito a sentenza. «C'è una delibera di giunta del 2021 ha ricordato Oliva che prevede la proroga automatica dell'autorizzazione all'occupazione di suolo pubblico se leggi sopravvenute lo consentono e questo è avvenuto, ora la scadenza è del 31 dicembre prossimo, ma al Comune di Aversa la destra non sa quello che fa la sinistra».

Per la cronaca, a firmare il provvedimento è stato il primo cittadino, mentre sino ad ora atti simili erano stati sottoscritti dai dirigenti.

Gli atti contenevano anche uno strafalcione che ha fatto il giro del web diventando virale. Si legge che è disposta «la temporanea sospenzione del titolo autorizzativo all'esercizio dell'attività e la contestuale chiusura temporanea dell'esercizio».

Al di là della curiosità grammaticale, si deve registrare l'affondo di Oliva: «Per noi commercianti è una vergogna che l'amministrazione comunale non apra un dialogo verso una soluzione della vicenda. Da parte nostra questo dialogo è stato cercato in tutti i modi, ma siamo sempre stati bistrattati e presi in giro. Molti tra gli esercenti avevano impugnato tutti i verbali ricevuti al giudice di pace di Napoli nord, ora è giunta la sospensiva del Tar sull'ordinanza sindacale di chiusura. La normativa è chiara: chi è in possesso dell'autorizzazione di suolo pubblico concessa nel 2021 in automatico può occupare lo spazio indicato in precedenza fino al 31 dicembre del 2022 grazie all'articolo 40 del decreto aiuti ter. Purtroppo, è il buon senso che manca». «Noi piccoli imprenditori continua Oliva - non riusciamo a comprendere questo accanimento nei nostri confronti e riguardo l'occupazione di suolo pubblico che non solo contribuisce a limitare la diffusione del virus ma che rende anche le strade più sicuro sul piano dell'ordine pubblico. Si fa differenza sulla concessione di suolo pubblico tra locali che si trovano nella stessa strada. A chi il permesso e a chi no. E questo ci fa pensare che le raccomandazioni o preferenze tra i commercianti sono un modus operandi».

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Aversa è prigioniera di tavolini e dehors, ma si colpisce a macchia di leopardo. «Di quali leggi si parla?» chiede, da parte sua il sindaco che continua: «Le ordinanze riguardano due sanzione che violano il codice della strada. Una che occupa più spazio di quello autorizzato, l'altra chi non aveva autorizzazione. L'unica proroga che posso immaginare è quella per cui i Comuni avevano nello stato emergenziale di esonerare il pagamento del canone unico e di andare in deroga ai regolamenti comunali per i metri quadrati da occupare. Poi lo stato di emergenza è finito e molti non hanno regolarizzato nè avuto autorizzazione. Abbiamo, poi, altri che hanno regolarizzato e avuto autorizzazione ma occupavano più di quanto dovuto. In ogni caso, alcuni hanno impugnato la mia ordinanza e ottenuto la sospensione. Il Tar ritiene che il locale rappresenti l'unica fonte di sostentamento per la famiglia».

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