Il Comune ha prima ripulito dal fango
poi ha interdetto l'utilizzo delle gallerie

Il Comune ha prima ripulito dal fango poi ha interdetto l'utilizzo delle gallerie
di Emanuele Tirelli
Venerdì 7 Ottobre 2022, 07:48 - Ultimo agg. 21:00
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«Lavoro a Napoli e arrivo alla stazione da via Ferrarecce», dice Marianna, che ogni giorno prende il treno come tante persone per raggiungere l'ufficio. «Oramai non devo calcolare più solo il tempo di percorrenza con l'auto e quello per trovare parcheggio. Evito i passaggi a livello ma adesso ci si mette anche il sottopasso».
L'attesa può essere lunga e doppia. È solo questione di fortuna. Dipende dal tragitto che bisogna compiere nel sottopasso che porta da via Acquaviva a via Renato de Martino. E viceversa. Ma che collega anche via Ferrarecce con l'accesso centrale, proprio in mezzo ai due passaggi a livello.

La manutenzione spetta al Comune di Caserta e ricade di certo nell'assessorato ai Lavori Pubblici in capo a Massimiliano Marzo.

Visto lo spacchettamento delle deleghe, non sarebbe difficile avvicinare questa circostanza anche alla Rigenerazione Urbana che invece è competenza di Domenico Maietta. Di sicuro le complessità determinano anche un problema di vivibilità: l'assessorato è di Emilianna Credentino. «Caserta è una città piccola», aggiunge Marianna. «Potrebbe essere molto più vivibile. Doversi spostare per lavoro tutti i giorni non è una circostanza emozionante. Se poi si aggiungono anche questi disagi diventa ancora più pesante. Non dimentichiamo che c'è stata pure la chiusura dell'accesso centrale nel periodo in cui sono stati effettuati i lavori di rifacimento dei passaggi a livello. Erano necessari, certo. Però ogni tanto viene fuori un problema nuovo che poi si somma ai precedenti che non sono stati risolti. Come me ci sono tante altre persone. Chi può, sceglie un'altra strada. Ma non un'eventualità possibile per tutti».

«Ho raccomandato a mio figlio di non passare sotto la sbarra», spiega Antonio. «Meglio uscire prima di casa o arrivare con qualche minuto di ritardo a scuola. Abitiamo a viale Lincoln e abbiamo sempre visto molte persone arrischiarsi con questo comportamento, anche quando il sottopasso era aperto. Adesso la percentuale è aumentata ancora di più e, come tante persone, spero che il Comune risolva presto una situazione insostenibile. Di sicuro è diventato un luogo di socializzazione», aggiunge ironico. 

«Nell'attesa si scambia più di una riflessione, anche qualche parola non educata per commentare l'assurdità di questa cosa». Spesso le piogge torrenziali hanno reso il sottopasso impraticabile. Ma di fatto oggi la città è come tagliata in due. Quando poi riaprono le scuole tutte le fragilità assumono una dimensione più consistente.

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«Il caos che si crea è davvero insostenibile», si unisce Graziella, che racconta di aver provato a percorrere via Fermi che collega via Ferrarecce a via Roma. «Anche il sottopasso della stazione. È più faticoso e più scomodo, quindi preferisco aspettare che passi il treno, anche se poi bisogna districarsi tutti insieme tra auto, motorini e biciclette. Per fortuna non sono costretta a percorrere spesso per via De Martino. Nell'ultimo mese è diventata una bolla di frustrazione. Ogni volta, prima di arrivare al punto in questione, rallento il passo nella speranza di scoprire che il cancello di accesso è stato riaperto. Poi vedo tutte le persone ferme davanti la sbarra del passaggio a livello e capisco che non è cambiato niente. È anche strano rimpiangere un sottopasso che ha avuto tanti problemi e che in ogni caso da una certa ora è sempre stato chiuso. Ma adesso la sua mancanza mette quei problemi in secondo piano. Come a dire: basta che ci sia, in qualunque condizione. È questione di necessità e concretezza, però non è giusto dover pensare così».

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