Il frate paladino delle donne: le celebrazioni per padre Simpliciano

Toglieva le prostitute dalla strada per farle accogliere in convento

padre Simpliciano
padre Simpliciano
di Luigi Di Lauro
Venerdì 26 Maggio 2023, 08:18
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L'apostolo degli ultimi, così possiamo definire padre Simpliciano, umile figlio del poverello di Assisi, la cui missione pastorale è stata quella di aver avuto compassione per ragazze e donne in difficoltà, sostenendole e facendo in modo che venissero accolte in luoghi sicuri, attorniate dal calore e dalle premure, soprattutto dalle suore della congregazione francescana dei Sacri Cuori.

È ciò che dal lontano 1889 è avvenuto a Capua, città che ha celebrato l'uomo di chiesa in occasione del 125esimo anniversario dalla sua nascita al cielo. Il complesso conventuale di Santa Caterina, così come viene definita la struttura che si eleva lungo le sponde del Volturno, è stata protagonista di un ricco programma, sostenuto dalla superiora generale, madre Amabile Galatà.

Ieri mattina il cardinale Angelo Comastri, vicario generale emerito di papa Francesco per la Città del Vaticano, ha presieduto la solenne celebrazione liturgica, alla presenza di numerose autorità religiose, civili e militari. Era presente anche il vice sindaco di Piano di Sorrento, Giovanni Iaccarino, città che diede i natali a padre Simpliciano, nato l'11 maggio 1827 in località Cavone, nella masseria "Villa Massa", dove i suoi genitori, Pasquale Mariano Esposito e Rosa Maria Aversa, vivevano come coloni. Fu battezzato lo stesso giorno nella parrocchia di Santa Maria del Lauro in Meta di Sorrento, col nome di Aniello Francesco Saverio. Il rappresentante della civica amministrazione sorrentina ha avuto modo di esprimere gratitudine e riconoscenza al cardinale Comastri nel corso di un breve ma significativo colloquio prima della celebrazione eucaristica.

Padre Simpliciano della Natività fu un sacerdote appartenente ai frati minori Alcantarini, ventiseienne guarì da una grave malattia: attribuì il fatto all'intercessione di san Giuda Taddeo, del quale diffuse la devozione. Chiamato a Roma dai superiori per il servizio presso la Curia generalizia dei frati Minori, si dedicò al recupero e alla conversione delle giovani donne vittime della prostituzione. Per aiutarle a reinserirsi nella società fondò, nel 1879, l'Ospizio di Santa Margherita, che dal 1886 fu servito dalle Terziarie francescane dette Margheritine, poi denominate suore Francescane dei Sacri Cuori. Si spense a Roma il 25 maggio 1898, ma la sua causa di beatificazione è stata avviata quasi cent'anni dopo, presso la diocesi di Capua, dove le sue suore hanno la casa madre e dove il suo corpo è stato traslato nel 1989. Il 16 luglio 2015 papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto che lo dichiarava venerabile. Si eleva forte e determinato l'auspicio per il processo di beatificazione.

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A Capua tutto ha avuto inizio con casualità, allorquando padre Simpliciano incontrò in treno il sindaco dell'epoca, Salvatore Garofano, nel 1887. Lo racconta con commozione la stessa superiora, madre Amabile e, nel corso di in dialogo, il religioso ebbe modo di raccontare al primo cittadino il progetto finalizzato al recupero delle donne in difficoltà. Evidentemente, l'idea trovò ampia condivisione nel rappresentante dell'amministrazione, che offrì quale sede il complesso monastico cosiddetto di Santa Caterina, libero e, purtroppo, anche malandato. L'impegno e la determinazione completarono un progetto che ben presto si trasformò in realtà.

Nel corso degli anni la sede monastica ha ospitato tantissime ragazze che da diverse realtà territoriali hanno vissuto a Capua, chi per vocazione, altre per frequentare gli istituti scolastici cittadini ed in particolare il magistrale "Salvatore Pizzi". Anni di grande impegno profuso dalle suore non solo nel territorio capuano - aggiunge madre Amabile - con sentimento vivo, che si rinnova nel solco del testamento spirituale lasciato dal fondatore e che sarà sintetizzato al termine dell'anno Simpliciano, che si concluderà a maggio del 2024, in occasione del Capitolo generale.

«Il tema delle celebrazioni è quello di programmare iniziative per lodare e ringraziare la Trinità Santissima per tutto ciò che ha operato il nostro Fondatore». Chiare ed inequivocabili le parole di madre Amabile Galatà, che aggiunge: «Le celebrazioni, per noi figlie di padre Simpliciano, rappresentano un tempo di grazia per ridare slancio alla nostra vita di battezzate e di consacrate a Dio nella nostra famiglia di Francescane dei Sacri Cuori. Siamo chiamate a rispondere alle tante domande che sorgono spontanee davanti alla ricchezza della lunga storia sgorgata dalla sua testimonianza di vita, ovvero l'eredità che padre Simpliciano ci ha lasciato e, sul nostro impegno nel continuare a custodire e tramandare agli altri l'eredità ricevuta».
 

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